Prima di ingaggiare Spalletti, il presidente del Napoli Luciano Spalletti pensò seriamente all’attuale tecnico del Torino, Ivan Juric
Sabato al “Maradona” arriva il Torino di Ivan Juric: formazione insidiosa, contro la quale in passato il Napoli ha già perso punti preziosi. E del resto le squadre dell’allenatore croato, seppur senza giocatori di grande livello, sanno mettere in difficoltà quasi tutte le avversarie. Merito anche del carattere dell’allenatore, un personaggio atipico del mondo del calcio che non le manda a dire a nessuno. Un esempio perfetto è l’ormai nota litigata tra Juric e il suo direttore sportivo Vagnati. Un video circolato sui social con la rissa sfiorata tra i due, che spiega bene il temperamento del tecnico granata.
Allievo di Gasperini, si è fatto notare in Serie A già col Genoa, con cui ottenne risultati discreti con alcune partite memorabili: tra queste il pareggio nel 2018 contro l’imbattibile Juventus di Cristiano Ronaldo e Allegri. Juric frenò una lunga scia di 10 vittorie consecutive mettendo in seria difficoltà i bianconeri. Fu proprio all’epoca che Aurelio De Laurentiis iniziò ad affascinarsi a Ivan Juric: non a caso era quella l’idea per sostituire Maurizio Sarri. Poi, gli straordinari risultati del toscano portarono il presidente a optare per un colpo ad effetto. Un nome che da solo potesse spazzare via la delusione per l’addio dell’allora “Comandante”. Arrivò Ancelotti e Juric andò al Verona.
In gialloblu il croato fece molto bene, e di nuovo De Laurentiis pensò a lui quando disse addio a Gattuso: stavolta l’idea era di prendere lui per il dopo-Rino. A un certo punto la scelta sembrava ormai fatta, ma una serie di riflessioni col direttore sportivo Giuntoli (freddo all’idea) portarono De Laurentiis a prendere una decisione diversa. Juric gioca con la difesa a 3: un sistema di gioco che non tocca mai. Il Napoli veniva dall’era Sarri, e successivamente con Ancelotti e Gattuso stava portando avanti questa impostazione, oscillando tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Prendere Juric all’epoca avrebbe significato fare una rivoluzione anche dal punto di vista dell’organico, ma allora il Napoli non era pronto a cambiare così tanti giocatori.
Ecco perché l’idea Spalletti fu ritenuta più consona: sia per il discorso tattico, ma anche per l’innegabile prestigio e affidabilità di questo allenatore. Idea Juric accantonata, ma se mai un giorno De Laurentiis deciderà di dare il via libera a una svolta tattica (e un cambio di allenatore) Juric potrebbe tornare di moda. Ipotesi oggi lontana viste le ottime premesse che Spalletti sta creando, ma è giusto ricordare che il contratto del toscano è in scadenza nel 2023. Intanto il tecnico granata proverà a fare un altro brutto scherzo, magari col malcelato obiettivo di stuzzicare la sensibilità del presidente azzurro…
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