De Laurentiis: “Parlano i fatti, non mi credeva nessuno”. Il presidente degli azzurri parla del primo posto della squadra di Spalletti
Ultimamente ha lasciato “parlare” soltanto i suoi tweet, quelli che arrivano puntualmente a commentare le vittorie del suo Napoli. Tutti immaginano la soddisfazione del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis per questo ottimo inizio di stagione. Ma ancora meglio se lui stesso ne parla a viva voce: è accaduto a margine della presentazione del docufilm “Sophia!”, al quale il patron azzurro era presente.
Dopo la proiezione Aurelio è stato intercettato dai micforoni di LaPresse e ha rilasciato delle brevi dichiarazioni: “Sul Napoli non si parla, parlano i fatti”, ha risposto ironicamente l’imprenditore al giornalista che gli chiedeva un breve commento sul momento della sua squadra. Tuttavia al patron azzurro riesce difficile non aggiungere qualcosa, e infatti dice: “C’era una mia conferenza stampa nella quale ho detto: “Allestiremo una grande squadra”. Poi non ci ha creduto nessuno… e invece”, ha concluso sornione De Laurentiis, che con eleganza ha fatto riferimento al diluvio di critiche piovute su di lui la scorsa estate, e in particolare nei mesi di giugno e luglio, prima che il mercato del Napoli decollasse.
De Laurentiis risponde ai contestatori: “Parlano i fatti”
Il riferimento, ovviamente, è al pesante clima di contestazione attorno a lui, spesso di natura personale. Sui social è nata la famosa protesta #A16, che invitava il presidente a cedere il Napoli e dedicarsi al Bari. E poi una serie di attacchi scaturiti da alcune dichiarazioni discutibili (per non dire infelici) dello stesso De Laurentiis, che hanno caratterizzato le settimane successive alla fine del campionato.
Poi la contestazione è degenerata, andando su attacchi personali anche molto duri, ed estendendosi in maniera inspiegabile anche all’operato della società. Durissime critiche al mercato senza nemmeno che i nuovi acquisti avessero giocato una partita. Ad esempio lo striscione contro Kim, e le tante critiche verso il presidente. Poi, gli arrivi in contemporanea di Simeone, Ndombele e Raspadori hanno progressivamente spento le polemiche, oggi svanite nel nulla dopo il grande inizio di stagione degli azzurri.