L’ex campione del Napoli ha intrapreso da tempo la carriera da allenatore, e ha trovato una panchina per la prima volta in Italia
L’immagine più bella che i tifosi del Napoli (e non solo) ricordano di lui è quella Coppa del Mondo alzata sopra la testa con sorriso raggiante di felicità. E’ Fabio Cannavaro, che da capitano dell’Italia festeggia la vittoria del torneo più prestigioso nel 2006. L’apice della carriera per l’ex difensore, che qualche mese dopo festeggiò il Pallone d’Oro, uno dei pochissimi della storia ad essere assegnato a un difensore. Napoletano di Fuorigrotta, quartiere Loggetta, con “vista” sull’allora ex San Paolo.
Ha esordito nel settore giovanile azzurro, e proprio nella squadra della sua città ha debuttato in Serie A. Qualche stagione per confermarsi una nuova stella del calcio italiano, poi il doloroso trasferimento al Parma, all’epoca del ricco presidente Callisto Tanzi. La cessione fu una necessità, perché le casse del club azzurro allora erano in enorme difficoltà. Cannavaro si consacrò proprio a Parma, prima di proseguire a gonfie vele la sua carriera nella Juventus, al Real Madrid dopo il trionfo mondiale, e poi all’Inter, dove di fatto concluse la sua carriera.
Fabio Cannavaro comincia la sua avventura da allenatore in Italia
L’addio al Napoli fu ingiustamente equivocato dai supporters azzurri, e il successivo passaggio alla Juventus ha complicato un po’ i rapporti con la tifoseria. Tuttavia Cannavaro non ha mai trascurato l’amore per Napoli e in tanti oggi lo vorrebbero dirigente azzurro. In realtà l’ex difensore fa l’allenatore: ha avuto diverse esperienze in Cina, e da un paio di anni è tornato in Italia in attesa di una chance. Questa gli è arrivata dal Benevento, formazione di Serie B a pochi chilometri da Napoli. Il presidente Oreste Vigorito ha esonerato l’allenatore Fabio Caserta dopo i deludenti risultati di inizio stagione, e ha scelto Cannavaro.
L’accordo sarebbe stato già trovato, e si attendono firme e ufficialità. Per l’ex Pallone d’Oro la possibilità che aspettava: parte dalla Serie B puntando ai play off promozione. Finalmente potrà dimostrare il suo valore di allenatore: forse non è la grande squadra che aspettava, ma in fondo è anche giusto che un allenatore emergente cominci da una realtà relativamente “piccola”. In bocca al lupo.