Rispetto alla passata stagione le cose sono cambiate. L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti sembra essersi tolto finalmente un peso
Anche nella passata stagione il Napoli partì fortissimo. Otto vittorie consecutive in campionato, un po’ meno in Europa League. La squadra di Spalletti è riuscita a ripetersi: nelle prime sei partite di Serie A sono arrivate 4 vittorie e 2 pareggi, ma stavolta c’è la Champions. Ha un peso molto diverso dall’Europa League, e le due vittorie consecutive non sono un dettagli. 7 gol segnati, punteggio pieno nel girone e primo posto già solido.
Il Napoli è partito forte, in attesa del big match di San Siro con il Milan, che dirà ulteriormente quanto vale la squadra di Spalletti. E forse questa stagione ha un sapore diverso: lo si vede, ad esempio, dalla gestione dell’infortunio di Osimhen. Anche nella scorsa annata il nigeriano si è fermato più volte, e per il Napoli è stato un grosso problema. Non è un delitto dire che la squadra un po’ dipendeva da lui. Del resto le alternative erano Petagna, mai troppo funzionale, e Dries Mertens, che l’allenatore ha usato con il contagocce per 3/4 della stagione. Stavolta invece le sensazioni sono diverse: Osimhen si è fermato di nuovo, stavolta per un problema muscolare. Non rimarrà fermo a lungo, visto che il ritorno è previsto ad inizio ottobre. Ma la differenza si sente e si vede, perché questa volta nessuno sta con il calendario in mano ad aspettare il ritorno dell’attaccante.
Ora sono arrivati Raspadori e Simeone, due alternative validissime. Entrambi hanno già segnato, con l’ex Sassuolo in gol nelle due competizioni, e l’argentino a segno in Champions e che aspetta la prima rete in Serie A. L’allenatore li sta alternando, ed entrambi stanno facendo bene: efficace l’ingresso del Cholito nel match col Liverpool (proprio al posto di Osimhen) col gol arrivato dopo appena tre minuti. Bene anche a Glasgow, quando ha procurato il primo calcio di rigore e non solo. Benissimo anche “Jack”, che ha deciso la sfida contro lo Spezia in extremis giocando da falso nueve.
E poi ancora un subentro devastante: in Champions League gol ai Rangers da vero centravanti. E pur senza Osimhen, Spalletti sembra avere l’imbarazzo della scelta per l’attaccante centrale da schierare a Milano. Simeone o Raspadori? La sensazione è che qualsiasi sia la scelta si va sul sicuro. E questo consente di aspettare Osimhen senza ansia, senza stress. Un peso che Spalletti si è tolto: la “Osi-dipendenza”, che certifica come il Napoli rispetto alla scorsa stagione è sicuramente migliorato.
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