L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Lazio-Napoli, rispondendo a una domanda particolare
Reduce da due pareggi consecutivi, il Napoli di Luciano Spalletti è chiamato a una risposta. Non sarà facile sul difficile campo della Lazio, ma i due punti raccolti con Fiorentina e Lecce hanno parzialmente spento i grandi entusiasmi dopo le prime due roboanti vittorie contro Verona e Monza. Il primo vero scontro diretto (volendo considerare le due squadre in lotta per un posto Champions) dirà la verità. Per gli azzurri il crocevia è particolare, perché un altro pareggio non sarebbe un ottimo segnale, mentre solo la vittoria darebbe di nuovo una ventata di ottimismo.
Forse è anche per questo che l’allenatore Luciano Spalletti si è presentato in conferenza stampa abbastanza carico, forse leggermente teso e concentrato al massimo in vista del big match di sabato. E non è un caso che in una delle risposte abbia fatto proprio riferimento alla pressione. “Io non sento niente – ha risposto Spalletti – ma pure se la avverto non modifico nulla del mio comportamento e del mio lavoro. Vivo per fare allenamenti fatti bene e organizzare un grande gioco, gradevole per sportivi di palato fine come quelli che ci sono a Napoli. Ma se la mettiamo sempre con vincere o morire a me garba poco. Se non vinci hai fallito… e io non so se vinco, ma la direzione è quella lì”.
Spalletti e la pressione: la sua risposta in conferenza stampa
Spalletti ha anche accennato al contestato pari col Lecce, spiegando che la “colpa” viene sempre data al turnover e ai cambi, ma che queste rotazioni sono necessarie. E poi c’è stato un momento in cui il tecnico azzurro è sembrato decisamente infastidito. Un giornalista presente a Castel Volturno gli ha chiesto: “Ha sempre parlato di equilibrio, ma per vedere Mertens e Osimhen assieme abbiamo aspettato la 35esima giornata. Raspadori invece l’ha convinta dopo dieci allenamenti?” Il tecnico del Napoli, evidentemente, ha visto qualcosa di provocatorio, e ha risposto così:
“Non le voglio rispondere male… nella passata stagione se non c’era Mertens in quella posizione, hanno giocato tante volte Zielinski o Elmas. Non c’era Dries che per la fase offensiva aveva maggiore qualità degli altri due. Abbiamo vinto nove partite di fila ed anche in quel caso si posiziona uno come trequarti ed uno più mediano. Noi abbiamo bravi giocatori che devono conoscersi. Questo nuovo ciclo deve fare un po’ di rodaggio. Per scaldarsi in inverno bisogna preparare ora la legna”, ha risposto l’allenatore evitando appunti polemici.