Il ritorno in Champions League è prezioso per il Napoli: De Laurentiis ha stravolto la rosa, tutto merito dell’UEFA.
La rivoluzione del Napoli è cominciata e non sono state risparmiate le polemiche nei confronti di Aurelio De Laurentiis. Il presidente azzurro è stato avvolto da critiche per non aver rinnovato alcuni contratti, l’ultimo quello di Fabian Ruiz. Lo spagnolo deve cercare una nuova squadra disposta a pagare quanto richiesto dal club partenopeo, altrimenti andrà in tribuna fino al termine della stagione. Fuori rosa.
In vista del ritorno in Champions League, il Napoli ha rivoluzionato la formazione. Spalletti avrà a disposizione diversi nuovi calciatori, molti dei quali alla prima esperienza in Italia. Pochissima, invece, l’esperienza nella massima competizione europea. Da Kvaratskhelia ad Olivera, passando per Simeone ed eventualmente Raspadori. Nessuno ha mai giocato in Champions League.
Ma è proprio grazie all’UEFA che De Laurentiis ha potuto rinnovare la rosa azzurra, lasciando partire Koulibaly per 40 milioni di euro e scaricando a zero Insigne, Ospina e Mertens. L’ingresso ai gironi di Champions League è stato fondamentale.
Kvaratskhelia, Olivera e Kim-Min Jae pesano nelle casse del Napoli complessivamente 39 milioni di euro. Il più costoso è il sudcoreano, acquistato per circa 18 milioni di euro dal Fenerbahce secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport. Il georgiano è stato pagato circa 10 milioni di euro dal Dinamo Batumi, mentre Olivera è arrivato in Italia per 11 milioni più 4 di bonus.
Il mercato del Napoli, potremmo dire, è stato finanziato dall’UEFA. Infatti, grazie alla conquista dei gironi di Champions League, l’organo calcistico europeo consegnerà al club di De Laurentiis circa 40 milioni di euro, solo per la partecipazione. Insomma, la rivoluzione è stata possibile grazie a questi introiti importanti arrivati dall’Europa. E si potrebbe dire che la cessione di Koulibaly andrà a coprire gli investimenti su Raspadori, Simeone e Ostigard, in attesa di scoprire a quanto potrebbe ammontare il diritto di riscatto del prestito di Ndombele dal Tottenham.
Ma gli introiti della Champions League non sono finiti qui. L’obiettivo del Napoli non può essere quello di vincere il torneo, ma fare il meglio possibile garantirà alla società ricchi premi da poter investire sul mercato e sui futuri rinnovi.
L’UEFA ha garantito 40,1 milioni di euro alla squadra azzurra per il solo ingresso alla fase a gironi della Champions League. La cifra è stata calcolata seguendo alcuni criteri: la posizione in classifica della scorsa stagione, la quota di partecipazione al torneo e al ranking storico in base ai risultati ottenuti in Europa negli ultimi anni.
In caso di ogni vittoria nella fase a gironi, il Napoli percepirà 2,8 milioni di euro; un pareggio varrà solo 930 mila euro. Se Spalletti dovesse fare bottino pieno e chiudere il gruppo con sei successi, il club incasserebbe quasi 17 milioni di euro. L’accesso agli ottavi di Champions vale 9,6 milioni di euro; ai quarti 10,6; la semifinale ne vale 12,5; la finalista percepirà 15,5, mentre la vincitrice 20 milioni di euro.
Senza andare troppo in là con la testa e sognare piazzamenti decisamente difficili, il primo grande appuntamento per la vecchia Coppa dei Campioni è fissato al 25 agosto, quando il Napoli scoprirà i propri avversari del girone. Solo dopo si potrà porre un obiettivo.
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