Il ricordo amaro di Fabio Cannavaro del suo periodo a Napoli: il racconto dell’ex difensore azzurro è da brividi.
Ex calciatore del Napoli, vincitore della Coppa del Mondo e ultimo italiano ad aver vinto il Pallone d’Oro: Fabio Cannavaro è stato uno dei più grandi calciatori del nostro Paese. Scugnizzo nato e cresciuto nella Loggetta, diventato mito e idolo di molti bambini soprattutto grazie al Mondiale in Germania, che l’ha reso immortale.
Fabio Cannavaro è cresciuto nelle giovanili del Napoli, per poi vivere esperienze altrove con Parma, Juventus e anche Real Madrid. Ha giocato con e contro i migliori calciatori degli anni ’90-2000 e tutto ciò che ha appreso in carriera prova a metterlo in pratica oggi da allenatore.
Non ha rimpianti. Impossibile averne quando da difensore vinci il Pallone d’Oro. Certo, non è mai riuscito a vincere la Champions League. Ma senza dubbio la vittoria più grande è aver portato in trionfo la sua Italia con la fascia da capitano. A differenza di altri campioni, più o meno della sua generazione, non è riuscito a vivere a fondo da calciatore la sua città. Infatti, dopo gli anni alle giovanili del Napoli e tre stagioni in prima squadra, Fabio Cannavaro fu costretto ad andare via.
Il classe 1973, a fine anni ’80 era un prodigio del vivaio azzurro. Durante la settimana aveva modo di allenarsi anche con Diego Armando Maradona, fino a quando fece il salto con i senior, nel 1992. Fabio Cannavaro giocò tre stagioni con il Napoli e quando aveva poco più di vent’anni fu costretto a lasciare la sua città, il suo club.
Non c’erano alternative, la società azzurra doveva venderlo per fare cassa: “Quando mi chiamò Ferlaino piansi tanto – racconta l’ex difensore nel format di DAZN Linea Diletta- Il presidente mi disse che sarei dovuto andare al Parma, altrimenti il Napoli sarebbe fallito. ‘Dopo è colpa tua’, mi disse. Non avevo scelta“.
Fabio Cannavaro ha voluto precisare alla conduttrice siciliana che, nonostante l’addio alla città fu doloroso, non ha mai avuto rimpianti: “Giocare in casa e vincere davanti alla tua gente è il sogno di tutti i calciatori. Vedi Totti con la Roma, o Maldini con il Milan. Però il calcio ti porta a fare anche altre esperienze. E per me è stato importante mantenere il legame con questa città“.
Nella stagione appena trascorsa, gli azzurri hanno sfiorato l’impresa di vincere lo Scudetto, che Cannavaro è riuscito a vincerlo da tifoso per ben due volte. Ma cosa manca al Napoli per vincere il tricolore? Il campione del Mondo si è fatto qualche idea e ha sottolineato dapprima che serve la mentalità vincente, come quella del Milan. Successivamente ha svelato ai microfoni di DAZN che Spalletti non è riuscito a portare gli azzurri al trionfo perché le altre squadre erano più attrezzate.
“Milan e Inter erano uno step avanti agli azzurri – Spiega Fabio a Diletta Leotta – Io capisco l’amarezza dei tifosi che vedevano la squadra lottare per i primi posti, erano lì, però durante la stagione serve che vada sempre tutto bene per vincere i campionati. Con Sarri, il Napoli è stato più vicino a vincere lo Scudetto“.
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