La diatriba con Mertens va a inserirsi in un lungo filone di addii burrascosi dell’era De Laurentiis. Da Higuain a Lavezzi, quando l’addio è polemico
Ci eravamo tanto amati, recitava un noto film interpretato da Vittorio Gassman. Questa volta però gli attori sono Dries Mertens ed Aurelio De Laurentiis, protagonisti di un battibecco a distanza che sa di addio e che i tifosi avrebbero certamente voluto evitare, soprattutto per una bandiera come il belga.
Dallo scaricabarile sulla “vile moneta” rivolto anche a Koulibaly all’annuncio rammaricato di Mertens in conferenza stampa con il suo Belgio, un finale certamente non degno di una bellissima storia d’amore come tra Dries e Napoli, sancita indelebilmente con il nome Ciro affidato al suo primogenito. Ciro, proprio quel nome affettuoso con cui il popolo azzurro aveva rinominato il numero 14, divenuto ormai un napoletano adottivo a tutti gli effetti.
Un addio polemico che non è il primo e probabilmente non sarà neanche l’ultimo in casa Napoli. Uno dei casi più eclatanti è stato senza dubbio il trasferimento di Higuain alla Juventus, con le relative frecciatine a distanza con tanto di “es tu culpa” e dito puntato sugli spalti da parte dell’argentino nei confronti del presidente. Poi è arrivato il turno di Albiol e quel gelido “se va via ci fa una cortesia” che il presidente gli riservò all’addio. E poi le “marchette in Cina” di Callejon e dello stesso Mertens, le frecciate a Pepe Reina e prima ancora a Cavani e Lavezzi, per finire poi alle cause per danni contro i responsabili dell’ammutinamento. Per non parlare poi del rapporto con gli allenatori.
Insomma, una cosa è certa: con De Laurentiis meglio non lasciarsi mai o, nel caso, prepararsi alla guerra.
Quale futuro per Mertens? Le possibili soluzioni
“Spero di trovare un buon club e fare la mia scelta il prima possibile”. Con queste parole pronunciate in conferenza stampa, Dries Mertens senza troppi giri di parole ha lanciato un messaggio chiaro: il suo tempo a Napoli è finito.
Il suo futuro però potrebbe essere ancora in Italia, magari alla Lazio con il suo mentore Maurizio Sarri, pronto a fare follie per portarlo nella sponda biancoceleste della Capitale. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il tecnico toscano avrebbe telefonato al folletto belga in prima persona, per convincerlo ad abbassare le sue pretese economiche e sposare la causa laziale.
I corteggiatori però non mancano: sullo sfondo restano anche gli acerrimi rivali della Roma, il Valencia dell’altro ex Gennaro Gattuso e la pista Ligue 1 che porta al Monaco.