Nel corso della conferenza stampa per la presentazione del ritiro del Napoli a Castel di Sangro, De Laurentiis ha parlato anche delle sue lotte fuori dal campo.
Oggi si è tenuta a Palazzo Petrucci la conferenza stampa di presentazione del ritiro che il Napoli farà a Castel di Sangro. Presenti l’allenatore azzurro Luciano Spalletti, il vice-presidente del Napoli Edoardo De Laurentiis, il sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso, il presidente della regione Abruzzo Marco Marsili ed il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.
Sono stati davvero tanti i temi toccati in questa conferenza stampa, con lo stesso De Laurentiis che si è concesso molto alle domande dei giornalisti presenti, rilasciando dichiarazioni molto interessanti. Il patron romano non ha solo parlato di campo, ma anche delle lotte alla quale lui ha partecipato per cambiare un sistema che non gli è mai andato giù.
De Laurentiis: “Fatto a cazzotti per un sistema che non ci piace”
La delusione per non aver vinto lo scudetto quest’anno è stata tanta, ma De Laurentiis non ci sta a tanta amarezza. A questa domanda, il patron romano ha risposto con la sua solita filosofia, affermando come anche nel cinema lui non sempre abbia vinto nonostante i tanti riconoscimenti avuti, sottolineando come in quel mondo a guidare sia lo spettatore.
Da qui, De Laurentiis ha attaccato il sistema calcistico italiano, sottolineando come lui sia sempre stato in prima linea per cercare di cambiarlo: “Nel calcio mi sono imbattuto in regole e regolamenti anche inquinati, in cui ho dovuto fare a cazzotti con un sistema che a noi non piace” – ha affermato il patron romano senza mezzi termini.
Il presidente azzurro ha poi preso in esempio la Ferrari, affermando come pur non vincendo da molto resti ancora una della macchine più desiderate da tutti. De Laurentiis ha dichiarato come abbia voglia di vincere, ma che il sistema calcistico italiano ha dimostrato più volte dal passato ad oggi tutti i suoi limiti e che l’unico modo per vincere sia imbrogliare.
De Laurentiis ha fatto dunque capire quanto sia difficile portare il Napoli sul tetto d’Italia, dichiarando di non poter parlare in maniera decisa di scudetto poiché farebbe poi una figuraccia qualora non lo vinceese. Il patron romano ha concluso il suo discorso dichiarando come lui abbia una responsabilità nell’ambito sociale da presidente del Napoli, poiché la città è vessillo in tutto il mondo e che l’italia è un paese con una civiltà antica, distante anni luce da quella americana.