Kalidou Koulibaly ha svelato che cosa avrebbe voluto fare da ragazzo se non fosse diventato un calciatore: la risposta ti sorprenderà
Kalidou Koulibaly sta per chiudere l’ottava stagione con la maglia del Napoli. Il difensore del Senegal diventerà capitano del club dopo l’addio di Lorenzo Insigne e andrà in scadenza di contratto, fissato a giugno 2023.
Saranno giorni importanti per il centrale azzurro. Spalletti vorrebbe trattenerlo anche per la prossima stagione, ma la politica della società è chiara: tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Davanti ad una cifra irrinunciabile, De Laurentiis potrebbe farsi tentare e lasciarlo partire. Sulle tracce del difensore ci sono chiaramente i migliori club d’Europa, soprattutto il Barcellona.
Al momento, Kalidou è sereno e si sente a suo agio a Napoli e nel Napoli. Il club azzurro gli ha dato l’opportunità di diventare uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Ma che cosa avrebbe fatto Koulibaly se non fosse diventato un calciatore? Il giocatore senegalese non avrebbe lavorato nel settore sportivo: aveva un altro piano in mente.
Koulibaly e la passione per i numeri: “Sarei diventato un…”
Kalidou ha diverse passioni, tra cui quella molto nota della lettura. Al campione d’Africa piace leggere tanto, si tiene sempre informato ed è attento al mondo che lo circonda. E’ diventato un “napoletano doc” grazie a Tommaso Starace, magazziniere del Napoli, poiché è diventato praticamente dipendente dal caffé: “Ne bevo quasi 4-5 al giorno, tutti preparati da Tommaso“.
Lucido, razionale e con i piedi per terra. Caratteristiche dovute probabilmente all’istruzione ricevuta e ad una sua grande passione coltivata dai tempi della scuola. Infatti, il difensore azzurro ha svelato a Onze Mondial che a scuola era molto bravo in matematica: “Mi piaceva. Se ho preso il diploma di maturità è grazie alla matematica: presi 19/20 all’esame“.
I numeri sarebbero potuti tornare utili per cercare un lavoro diverso da quello del calciatore. Se non fosse diventato un giocatore di calcio, Koulibaly avrebbe preso tutt’altra strada e non avrebbe lavorato nel mondo dello sport: “Mi sarebbe piaciuto lavorare nel settore bancario, contabile o assicurativo. Sono settori che mi hanno sempre attirato molto, quindi penso che avrei lavorato in un ambito che comprendeva i numeri“.
Poi una battuta finale con il sorriso sulle labbra: “Se grazie alla matematica negozio bene i contratti? Ci provo sempre“. Probabilmente un messaggio indirizzato anche al presidente, visto che ormai manca un anno alla scadenza del suo contratto.