La Uefa avrebbe preso una decisione che rischia di penalizzare i club: ecco i dettagli forniti da Bloomberg sulla vicenda.
Un dietrofront netto, che dagli annunci potrebbe trasformarsi in un clamoroso flop. A fornire i dettagli è Bloomberg, e la vicenda potrebbe quindi creare problemi alle società.
Ceferin aveva infatti messo in piedi un piano per dare sostegno ai club. Un modo per provare a porre un freno alla crisi che sta attraversando il calcio, con aiuti concreti che dopo anni di difficoltà avrebbero rappresentato una boccata d’ossigeno. In sostanza la Uefa avrebbe provato ad elaborare un piano con il sostegno di una banca statunitense, la Citigroup.
Per mezzo di questo accordo la cifra destinata al programma di aiuti avrebbe raggiunto i 6 miliardi. Un gruzzolo enorme da redistribuire per gestire le esigenze delle società e supportarle dopo i buchi dell’emergenza legata al Covid tramite un maxi finanziamento. Quella idea che da tanti presidenti era stata accolta con grande soddisfazione si sarebbe però bloccata, e a fornire i dettagli dello stop è Bloomberg.
Il piano da 6 miliardi della Uefa si blocca: i motivi
Tutto fermo. Almeno queste sono le indiscrezioni che Bloomberg avrebbe raccolto da fonti vicine alla Uefa. Il piano di Ceferin per sostenere i club, di sicuro ambizioso e accolto in maniera molto positiva, si sarebbe arrestato davanti ad alcune difficoltà che tanti presidenti avevano già messo in conto. Il primo nodo è rappresentato dalla difficoltà nell’inserire il fondo all’interno della Uefa.
Il secondo sarebbe ancora più pratico e destinato probabilmente a generare difficoltà a Ceferin. L’ostacolo maggiore sarebbe infatti emerso nel tentativo di capire come effettuare la distribuzione di un pacchetto da 6 miliardi.
La Uefa avrebbe infatti abbandonato l’idea per evitare il sorgere di discussioni fra club nella gestione dei soldi in arrivo e i lavoro si sarebbero interrotti. Una notizia, quella svelata da Bloomberg, che non trova ancora conferme da fonti ufficiali all’interno della Uefa, ma che non sarà accolta bene dai presidenti delle società. L’idea, venuta fuori forse troppo in fretta e senza garanzie, si è bloccata in uno dei passaggi fondamentali, di sicuro da prevedere durante la stesura del piano per evitare poi intoppi. Il rischio di creare tensioni fra club e all’interno delle federazioni però sarebbe troppo alto per spingere Ceferin ad assumere una decisione che sembra quindi ormai già un ricordo.