Un giorno che fece la storia, la gioia di una città ed una squadra entrata nel mito. Le parole dei campioni.
Una cavalcata da sogno, una città in festa e la Juventus, per una volta, dopo tanti tentativi fermatasi alle spalle della maglia azzurra. Il 10 maggio del 1987 in città qualcosa era cambiato, qualcosa stava cambiando per sempre. In campo, undici ragazzi ed un allenatore dai modi garbati e posati avevano dato vita ad una sorta di miracolo calcistico e sportivo.
La storia di quel 10 maggio è rinchiusa per sempre negli occhi e nel cuore di tutti i napoletani. Quel pareggio contro la Fiorentina di un giovanissimo Roberto Baggio, lo stadio che esplode di gioia, di liberazione. Un momento magico, epico, qualcosa di cercato, desiderato per anni, decenni. Quel giorno, finalmente le cose andarono cosi come immaginato, forse da troppi anni.
Quel 10 maggio del 1987, coincidenza volle che si festeggiasse anche la festa della mamma. La ricorrenza, sentitissima anche per molti calciatori, non era passata in secondo piano quella domenica, anzi. Tra i protagonisti assoluti di quella incredibile cavalcata verso lo scudetto, insieme a Diego Armando Maradona c’era Bruno Giordano, ex attaccante della Lazio.
10 maggio 1987, Napoli campione d’Italia: la dedica di Bruno Giordano alla sua mamma
Dopo la partita negli spogliatoi esplose la festa. I calciatori del Napoli, guidati anche in quel caso da uno scatenato Diego Armano Maradona si alternarono in alcune indimenticabili interviste condotte dallo stesso campione argentino. Una delle più emozionanti fu senza dubbio quella a Bruno Giordano, che tra canti e baldoria ritagliò un momento da dedicare a sua madre, in quel giorno tanto sentito.
Quei pochi secondi di intervista, culminati con un intenso abbraccio tra i due campioni resta una delle immagini più belle di quel 10 maggio 1987. Due ragazzi speciali ed una dedica che in quella folle giornata riguarderà anche proprio Maradona, anche lui desideroso di dedicare quella vittoria in quel giorno tanto speciale alla sua mamma. Storie di calcio e grandi campioni, di ragazzi eccezionali e mai celati sentimenti. Quel giorno l’Italia calcistica si inchinò al Napoli di Maradona e Giordano ed al loro gran cuore.