L’ex Napoli sul finale di stagione: “L’obiettivo stagione è stato raggiunto ma è chiaro che una riflessione del genere si deve fare”. Poi apre al suo grande ritorno
Ha fatto la storia del Napoli con una lunga militanza in azzurro. Un lungo percorso fatto di successi e di una maglia sempre onorata. Christian Maggio è rimasto nel cuore dei tifosi partenopei. Per anni insostituibile, l’esterno destro è stato uno dei simboli della squadra di Mazzarri. Le sue sgroppate sulla fascia (allora il napoli giocava con la difesa a tre e lui era uno dei “quinti”) sono rimaste ben impresse nella memoria dei tifosi.
Quando gli azzurri (da Benitez in poi) hanno iniziato a utilizzare la difesa a quattro ha avuto più difficoltà e man mano ha perso centralità in squadra. Tuttavia è rimasto fino all’era Sarri, quando po è andato in scadenza di contratto e ha salutato il pubblico dell’allora San Paolo. Anzi, a dirla tutta così non è stato. Nella sua ultima partita, l’attuale tecnico della Lazio ebbe la malsana idea di non concedergli nemmeno qualche minuto in campo per salutare i suoi tifosi. Un episodio che fece molto discutere.
L’ex stella del Napoli di Mazzarri commenta il mancato scudetto
Oggi Maggio ha parlato a Vikonos Web Radio/Tv, dove ha parlato di un suo possibile futuro al Napoli. “Col Vicenza ci giochiamo la possibilità di salvarci con i playout e lotteremo per questo obiettivo”. E poi ovviamente un commento sul Napoli. “Peccato, ha buttato uno scudetto. Faccio i complimenti ai ragazzi per la Champions, perché è giusto dire che l’obiettivo stagionale è stato conquistato. Ma è chiaro che una riflessione vada fatta. Ora vediamo quali saranno gli acquisti per la prossima stagione”.
Insomma, Maggio la pensa come Dries Mertens. Sulle analogie col famoso campionato dei 91 punti, l’esterno ha detto. “Sono due tornei diversi, noi e la Juve facemmo un campionato a parte. Quest’anno la Serie A è livellata, con molte squadre in equilibrio. Il rammarico è che quest’anno si poteva fare qualcosa di più”. E poi sul suo futuro da dirigente, il calciatore non ha dubbi: “Io a Napoli come dirigente? Se De Laurentiis mi chiamasse l’azzurro sarebbe la mia priorità”.