L’opinionista ed ex arbitro Felice Strocchia ha analizzato ai microfoni di Napolicalciolive la situazione dei partenopei ed evidenzia una figura ormai necessaria e fondamentale per i club di A
Felice Strocchia, opinionista televisivo ed arbitro, ai microfoni di Napolicalciolive ha raccontato la necessità dei club di Serie A di dotarsi di una figura professionale ben specifica.
In casa Napoli si percepisce l’assenza di un mental coach?
“Nel Napoli c’è anche un problema di gestione fisica, vedendo la gara di domenica, con il calo nella fase finale della gara. Questo comporta anche un problema psicologico. So che nella Juve, già ai tempi in cui arbitravo io – ho smesso nel 2008 – c’erano i mental coach, persone che intervenivano in momenti in cui notavano calciatori che necessitavano di questo tipo di supporto”.
È un aspetto di cui non si può occupare l’allenatore?
“Questo non possono farlo gli allenatori perché devono occuparsi di altro. Spalletti è però una figura che abbraccia anche questo campo; l’ho conosciuto quando allenava l’Udinese, ma di certo l’allenatore deve badare a 25 calciatori e non si può occupare di questo. Siamo ad altissimi livelli ed è necessario uno psicologo dello sport oppure un mental coach che intervenga in tal caso.
In questo senso servono persone preparate ad affrontare questo tipo di situazioni, con competenze; professionisti che vivono giorno per giorno i calciatori e che siano in grado di capire il momento negativo che va ad inficiare la prestazione. Si innesca, infatti, un circolo vizioso. Il calciatore non rende e cerca di capirne il motivo da solo; la soluzione, però, può trovarla solo con l’aiuto di uno specialista. Non può certo svolgere questo ruolo una figura che vive una tantum con la squadra”.
Il Napoli, peraltro, ha già mostrato una fragilità psicologica, anche in passato.
“Il Napoli, nei momenti cruciali, quando c’è bisogno di dare il massimo, viene meno. Abbiamo l’esempio del Verona nella scorsa stagione, quello della Fiorentina nel 2018 con Sarri ma anche le ultime gare di questa stagione, quando bastava dare un minimo. Nei momenti cruciali il Napoli viene meno. Di fondo c’è un problema di personalità che va stimolata”.