Il caos plusvalenze non è ancora finito: svolta della Procura Federale. Ecco cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni.
Una lunga indagine, un clamore mediatico che dall’Italia ha fatto capolino sui tabloid di tutta Europa. Poi l’assoluzione da parte del Tribunale Figc. Caso chiuso? Nient’affatto, perché sul caos plusvalenze si apre un nuovo capitolo.
Dopo l’assoluzione per i 59 dirigenti deferiti e dei club coinvolti, la Procura Federale ha infatti deciso di presentare ricorso. Il Tribunale aveva infatti ritenuto non attendibile ai fini della dimostrazione di un illecito il metodo con cui la Procura aveva definito i valori dei calciatori coinvolti nelle operazioni scandagliate durante l’inchiesta. “Il libero mercato – si leggeva nelle motivazioni della sentenza – non può essere guidato da un metodo valutativo che individui e determini il giusto valore di ogni singola cessione”.
Tutti assolti quindi, da Aurelio De Laurentiis e i vertici del Napoli, fino alle figura di spicco della Juve coinvolte nella indagine. Quella decisione però andrà incontro ad un altro capitolo che si apre dopo la scelta di ricorrere alla Corte sportiva d’Appello.
Plusvalenze, il caso si riapre: ecco cosa può accadere
La notizia cambierà nuovamente le carte in tavola per i club che hanno incassato l’assoluzione sul caos plusvalenze. La Procura, guidata da Giuseppe Chinè, ha infatti presentato ricorso alla Corte Sportiva d’appello. Dopo aver atteso le motivazioni della sentenza, pubblicate il 22 aprile, è arrivata la decisione di andare avanti, riaprendo di fatto il caso.
Si attende quindi il secondo grado in Corte Sportiva d’appello e l’udienza dovrebbe tenersi fra circa 3 settimane. L’obiettivo è quindi quello di ribaltare quanto deciso dal Tribunale Figc in merito all’impossibilità di determinare le effettive valutazioni dei calciatori coinvolti nelle operazioni prese in esame. La vicenda diventa quindi sempre più complessa, e vivrà un altro capitolo nelle aule della giustizia sportiva.