Nella semifinale di Eurolega in scena ad Atene non basta la rimonta della squadra patavina
La più importante competizione di pallanuoto a livello di club ha visto in semifinale battersi la temuta formazione del Sabadell e il Plebiscito Padova.
Non è stato semplice arrivare a questa fase finale della manifestazione. Di mezzo ci sono stati slittamenti di partite per covid, per vaccini non riconosciuti in Italia, per l’estromissione di una squadra russa dalla competizione.
A questa Final Four Atene ha però risposto presente facendosi trovare con una piscina gremita che fa sempre bene al cuore ma adesso ancor di più.
Ottima partenza del Padova che nei primi due tempi ha combattuto alla pari contro la forte compagine spagnola. Il gol del vantaggio spagnolo è stato siglato a 3 secondi dalla fine del secondo tempo e questo è stato solo il preludio di un disastro che si sarebbe consumato da lì a breve.
Il terzo tempo è stato infatti un monologo spagnolo con la formazione di Posterivo che non ha saputo reagire allo strapotere fisico, tecnico e tattico delle avversarie.
A questo punto, sul 9 a 3, in tanti avranno cambiato canale. E invece è stato proprio il quarto tempo quello più emozionante. Il Padova è tornato in acqua concentrato e determinato e colpo su colpo, grazie all’ottima regia e alla concretezza di Centanni, è riuscito a ricucire quasi tutto lo svantaggio. Quasi, appunto. La partita è finita 9-8 per la formazione del Sabadell che ha strappato così il pass per la finale.
Ma cosa è mancato al Padova? Solo una questione di poca concentrazione nel terzo tempo?
All’unica formazione italiana presente a questa fase conclusiva dell’Eurolega è mancata forse una panchina più lunga per permettere alle big di rifiatare ed essere in acqua nei momenti decisivi.
Quel che è certo, è che il Padova ha dimostrato tantissimo carattere. Quel carattere che gli permette da anni di stare sul tetto della pallanuoto italiana ed europea e che dovrà mostrare tutto domani nella finale valida per la medaglia di bronzo.
In questa semifinale è salita in cattedra Sara Centanni. Per lei 3 gol e vari assist. Napoletana di nascita e di fede calcistica, Sara è leader silenziosa della formazione patavina ed è riuscita, bracciata su bracciata, ad arrivare da Scampia ad Atene, conservando entusiasmo, umiltà e voglia di vincere e divertire.
E pensare che non rientra più nel progetto del Setterosa.
Eliana Acampora
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