Il Napoli rispolvera il marchio di fabbrica della gestione Spalletti: l’Udinese ci ricasca ancora, come all’andata.
La formazione azzurra è lì, in piena lotta per il titolo. La 30a giornata ha regalato un piccolo vantaggio al Napoli di Spalletti, sopra di tre lunghezze dall’Inter, che ancora deve recuperare un match rinviato per Covid.
La vittoria sui friulani è arrivata in rimonta, dopo il totale blackout dei primi venti minuti. La maledizione del Maradona sembrava poter colpire ancora, viste le ultime prestazioni in casa. Tuttavia, il Napoli ha utilizzato ancora una volta il marchio di fabbrica della gestione Spalletti e l’Udinese ci è ricascato nuovamente come all’andata.
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Napoli, un nuovo schema contro l’Udinese: è l’arma in più degli azzurri
La rete del pareggio dei partenopei è nata su un calcio piazzato. Quest’anno il Napoli sta sfruttando al meglio punizioni e corner, attraverso schemi studiati e riprovati in allenamento. Infatti, sotto la gestione di Spalletti, i calciatori azzurri hanno cominciato a segnare e sfruttare le palle inattive. Proprio contro l’Udinese all’andata il Napoli segnò due gol su schema: il primo fu di Rrahmani, il secondo di Koulibaly.
Questa volta è toccato a Victor Osimhen, il quale ha insaccato di testa la splendida punizione di Mario Rui. Ed è effettivamente uno schema quello utilizzato dagli azzurri, poiché Insigne ha sistemato il pallone e sembrava intento a metterlo al centro, quando improvvisamente il terzino sinistro ha crossato spiazzando la difesa avversaria. I compagni di squadra, però, sapevano che sarebbe andato al cross proprio Mario Rui e hanno anticipato i movimenti per liberarsi dalle marcature. Uno schema molto simile è stato utilizzato contro la Fiorentina nella gara al Franchi, quando Rrahmani riuscì a sorprendere Dragowski e la disattenta difesa viola.
L’ultima volta che il Napoli aveva segnato sugli sviluppi di una palla inattiva è stato nel derby contro la Salernitana, con il centrale kosovaro che ha spedito in rete una complessa manovra cominciata da calcio d’angolo. Ma in quel caso, la fortuna ha aiutato gli azzurri. Contro l’Udinese, invece, il gol è arrivato attraverso lavoro, dedizione e applicazione.