Lorenzo Insigne saluta amaramente l’Europa: ecco i cinque momenti clou delle sue notti europee nelle competizioni UEFA
E’ finita nel peggiore dei modi l’avventura di Lorenzo Insigne nelle competizioni UEFA. Al termine della stagione corrente, il capitano del Napoli saluterà l’Europa per approdare in Canada e disputare la MLS, con annessi tornei del centro-nord America. Tutt’altra musica. Addio al ruggito del Maradona con l’inno della Champions; addio avversari blasonati da battere; addio anche al sogno di poter riportare in azzurro un trofeo continentale.
73 presenze e 18 reti: così Lorenzo Insigne chiude il suo percorso europeo a 31 anni. Terzo calciatore del Napoli nelle classifiche per presenze e reti segnate nelle competizioni UEFA, dietro solo a mostri sacri come Mertens, Hamsik e Cavani.
Riviviamo i momenti clou dell’attaccante di Frattamaggiore nelle notti europee con la maglia azzurra: dal suo primo gol all’ultima uscita deludente al Maradona.
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Insigne e la punizione memorabile
E’ la notte d’esordio in Champions League. Una serata indimenticabile. Lorenzo Insigne fa il suo debutto nella massima competizione UEFA il 18 settembre 2013 contro il Borussia Dortmund, davanti al proprio pubblico di casa.
Quel giorno decide di regalarsi un gol memorabile su punizione, andando ad accarezzare la traversa con il pallone e facendo sbattere il portiere sul palo. Quella pennellata al San Paolo rimarrà uno dei “dipinti” più belli disegnati da Insigne con la maglia del Napoli, tant’è che è diventato quasi un tormentone ogni qual volta Lorenzo decida di calciare una punizione dal limite dell’area.
L’eurogol al Bernabeu
Ci sono momenti che l’attaccante di Frattamaggiore porterà sempre nel suo cuore e forse il gol al Real Madrid è uno di questi. E’ il 15 febbraio 2017, il Napoli affronta la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions contro i Galacticos e ha l’opportunità di giocare il ritorno in casa.
Dopo solo 8 minuti di gioco, Insigne decide di concludere il contropiede azzurro con un tiro oltre i trenta metri dalla porta, solo perché Keylor Navas non è ben piazzato. Decisione più che giusta: la palla si insacca e Lorenzo spaventa l’intero Santiago Bernabeu. La gioia del vantaggio dura poco, ma quella marcatura resterà eterna.
Napoli-Liverpool, allo scadere
3 ottobre 2018, sulla panchina c’è Ancelotti e al San Paolo c’è il Liverpool di Klopp. La partita è equilibrata, ma gli azzurri si inventano Maksimovic esterno basso di destra e la coppia Koulibaly-Albiol sembra impenetrabile. Quando sembrava che fosse meglio accontentarsi del pareggio, al 90′ Insigne segna in spaccata la rete del definitivo 1-0.
La notte del’ammutinamento
Nella vita esistono momenti indimenticabili anche negativi. E così, è difficile non ripercorrere uno degli episodi che ancora oggi stanno caratterizzando le scelte societarie. Si tratta della notte dell’ammutinamento, quando il Napoli nel 2019 vive un periodo di crisi e pareggia contro il Salisburgo in casa. Il club decide di mandare tutti in ritiro a Castel Volturno, ma i ragazzi si rifiutano e sono capitanati da Lorenzo Insigne, fermo nella sua decisione.
Si susseguiranno polemiche, scontri e multe. Se il rinnovo con il capitano del Napoli non è arrivato, l’origine potrebbe essere trovata proprio in quella serata storta del 5 novembre 2019.
L’errore fatale contro il Barcellona (poi il rigore)
Insigne ha chiuso la sua carriera in Europa e nelle competizioni UEFA con una partita da dimenticare sotto molti aspetti. Prestazione non memorabile contro il Barcellona, va detto. Se all’andata si è sacrificato molto in difesa, al ritorno è stato impalpabile.
Certo, ha segnato il rigore della speranza. Ma l’errore gravissimo sul corner, il quale ha spalancato le porte per il contropiede blaugrana del momentaneo 0-1, resterà impresso nella mente dei tifosi azzurri. Sarà probabilmente una delle fotografie negative della sua permanenza a Napoli.