La vera differenza tra il Napoli di Spalletti e quello di Gattuso: la spiegazione arriva da un membro dello spogliatoio azzurro.
Il film di Paolo Sorrentino è entrato tra i candidati per l’Oscar come il miglior pellicola straniera. “E’ stata la mano di Dio“, con chiaro riferimento all’era Maradoniana a Napoli che ha ispirato il celebre regista, diventerà presto un vero e proprio cult del cinema.
E non è molto diversa la strada che sta percorrendo il Napoli di Spalletti. L’allenatore azzurro sta facendo un ottimo lavoro con la formazione azzurra e dopo appena metà stagione i tifosi sono già tutti dalla sua parte. La piazza sogna lo scudetto, i calciatori ci credono più degli ultras partenopei e l’allenatore non si tira indietro quando parla di ambizioni.
Ma cosa è veramente cambiato dal Napoli di Spalletti a quello di Gattuso, quando i calciatori utilizzati sono praticamente gli stessi, tranne un paio di innesti diversi? La spiegazione secondo uno dei pupilli del mister toscano.
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Spalletti vs Gattuso, perché il Napoli di oggi è vincente: la spiegazione
All’inizio dell’avventura in azzurro di mister Spalletti, era chiaro e facile fare i paragoni tra lui e Gattuso. La rosa è rimasta la stessa, tranne per l’inserimento di Anguissa al posto di Bakayoko. Un innesto che però è risultato più che vincente. Al di là delle caratteristiche tecniche dei singoli calciatori, l’attuale allenatore del Napoli è riuscito a trarre dai suoi atleti la mentalità da grande squadra. E anche Matteo Politano riconosce i meriti del suo tecnico.
Infatti, l’ex ala dell’Inter ha spiegato a Radio Kiss Kiss che “la mano di Spalletti si vede“. Poi Politano ha aggiunto: “Gattuso ha fatto uno straordinario lavoro nella scorsa stagione, ma quest’anno, nonostante le difficoltà, Spalletti ha tratto da noi il meglio“.
Nella breve esperienza in nerazzurro, Matteo è stato già allenato dal tecnico toscano: “E’ un grande lavoratore. Ora con i cinque cambi è più semplice cambiare la partita e Spalletti ha una rosa ampia“. Poi Politano lancia un messaggio ai tifosi: “Non abbiamo paura di parlare di scudetto, ma non dobbiamo solo dirlo, serve dimostrarlo in campo“. Un chiaro concetto che il mister ripete spesso anche in conferenza stampa.