Il Napoli ha saputo fare di necessità virtù, è si è rilanciato nel momento più difficile. Con la rosa al completo, si può guardare al futuro con ottimismo
“Ci sono e ci sarò sempre”. In una partita virtualmente chiusa a cavallo fra il primo e il secondo tempo la copertina non può che prendersela lui, l’uomo più chiacchierato del momento.
Lorenzo Insigne ha deciso di andar via da Napoli, ma con l’esultanza dopo il rigore trasformato con la Salernitana sembra voler dire chiaramente che la colpa non è stata sua, con un rimando neppure troppo velato al presidente De Laurentiis.
Napoli-Salernitana, Spalletti può sorridere: le nuove certezze azzurre
Insigne rientra e ritrova il gol dopo tre mesi di digiuno ma prima c’è tutto il Napoli che sta già imparando a fare a meno di lui e di chiunque altro. I due centrali difensivi a bersaglio – e fa effetto pensare che in estate fossero il terzo e il quarto nelle gerarchie – e il rigore trasformato bene da Dries Mertens, uno che invece a Napoli sta facendo di tutto per restarci.
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Rigore – va detto – non limpidissimo, arrivato al termine di un’azione devastante di Elif Elmas, la vera rivelazione di questo Napoli spallettiano. Esterno alto, trequartista, centrocampista centrale. Elmas sa fare tutto e sa farlo bene e lì a sinistra sembra davvero volersi prendere il posto del suo attuale capitano prima del tempo. Una vittoria si può dire inevitabile, visti i tanti problemi della derelitta Salernitana e il doppio rigore con doppio giallo a Veseli a cavallo del time-out. Inevitabile ma che vale 3 punti, come tutte le altre.
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E ora, con il pareggio di Milan, Juve e Atalanta, il Napoli è la squadra più in forma del 2022, quella che ha fatto più punti a gennaio. Il mese che si pensava dovesse essere quello del tracollo si è rivelato quello del rilancio, con un calendario dopo la sosta da sfruttare al meglio. E poi chissà, perché a febbraio, con la rosa al completo, questa squadra può fare fuoco e fiamme come la sua nuova maglia da gioco.