In pochi mesi Luciano Spalletti ha già lasciato il segno a Napoli: quali sono le cinque frasi che hanno infiammato i tifosi azzurri
Il 2021 ha riservato al Napoli il piacere di conoscere un nuovo allenatore che sin da subito a fatto breccia nel cuore dei tifosi azzurri: Luciano Spalletti. In realtà, il suo arrivo è stato accompagnato da tante critiche, ma con il passare dei giorni, delle settimane e visti gli ottimi risultati ottenuti sin da subito, la piazza napoletana ha iniziato ad esaltare il mister.
I presupposti per far diventare il tecnico di Certaldo uno dei più apprezzati della storia del club sono quelli giusti. Ovviamente, serviranno vittorie sul campo e trofei. Intanto, Spalletti ha portato dalla sua parte i tifosi del Napoli, con alcune iniziative e parole dette in conferenza o ai microfoni delle emittenti televisive. Ecco le cinque frasi che hanno infiammato i supporter partenopei in questi primi mesi della nuova esperienza dell’allenatore toscano.
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Appena arrivato, alla conferenza stampa di presentazione di luglio, Spalletti commentò il suo sbarco a Napoli con alcune parole davvero interessanti: “Qui completo un po’ il mio tour dell’anima. Ho allenato a Roma, nella città del Papa; a Milano, la città della moda; a San Pietroburgo, la città degli Zar; e sono orgoglioso di essere a Napoli, dove ha giocato Maradona: qui calcio e miracoli sono la stessa cosa“.
Durante il ritiro a Dimaro, le voci sulla cessione di Koulibaly si fecero incessanti. Ma in occasione di un evento organizzato con i tifosi azzurri al raduno, Spalletti spiazzò tutti tra il serio e il faceto: “Mi incateno da qualche parte: trovatemi qualcosa dove posso incatenarmi per tenere Koulibaly“. Il mister aveva già capito quanto fosse importante il centrale senegalese per la sua rosa.
Al termine della vittoria sofferta contro il Torino, il tecnico del Napoli ribadì un concetto, visto l’ennesimo rigore sbagliato dal capitano: “Il prossimo rigore lo batte Insigne, quello dopo Lorenzo e quello ancora dopo il capitano“. Una frase per ribadire che le gerarchie non sarebbero cambiate, nonostante qualche errore di troppo dal dischetto. Intanto, dopo un girone d’andata, Insigne resta ancora a secco di marcature su azione.
A poche ore dalla sfida contro il Legia Varsavia, si speculava sulla possibilità di un turnover. Bei tempi quando c’era la possibilità di farlo. In ogni caso, Spalletti non ne voleva sentir parlare e in conferenza ribadì un concetto importante: “E’ offensivo sentir parlare di turnover. Io ve lo dico in napoletano: Ammà passà o turn. Ad inizio stagione hanno giocato Meret, Manolas e Lobotka: significa che quelli che giocano ora fanno parte del turnover?“.
L’allenatore del Napoli ha voluto spiegare ai giornalisti che dispone di una lunga rosa fatta da tanti possibili titolari, anche chi ha registrato meno minuti sulle gambe può essere considerato nelle rotazioni. Basti pensare a Mertens, vittima di un infortunio e out ad inizio stagione: ma è possibile ritenerlo una riserva?
Nella conferenza stampa prima di Roma-Napoli, Spalletti ha commentato così la serie tv incentrata sull’addio al calcio giocato di Francesco Totti: “Non voglio spoilerare il contenuto della fiction che farò in futuro. Il titolo è “Speriamo de morì tutti dopo“.
In quell’occasione, si parlò molto del rapporto contrastante tra l’allenatore e l’ex capitano giallorosso, messo alla luce anche e soprattutto dalla fortunata serie tv “Speravo de morì prima“.
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