Insigne a Toronto e addio Nazionale? La frase di Giovinco è una sentenza

L’offerta del Toronto fa barcollare Insigne, ‘avvisato’ da Giovinco: il trasferimento in MLS potrebbe compromettere il rapporto con l’Italia.

Giovinco Insigne Toronto
Sebastian Giovinco ‘avvisa’ Insigne (LaPresse)

Il Natale 2021, Lorenzo Insigne, probabilmente non lo dimenticherà mai, attanagliato da mille pensieri com’è: in primis la positività al Covid-19 che gli ha fatto saltare l’ultimo match dell’anno solare, poi anche le vicissitudini relative ad un rinnovo che sembra non volersi palesare, messo a serio repentaglio dalle sirene canadesi dei giorni scorsi. L’offensiva del Toronto, società militante nella Major League Soccer, è di quelle che non possono lasciare indifferenti: l’offerta monstre recapitata al capitano azzurro farebbe barcollare chiunque, ma il rischio di allontanarsi dalle dinamiche del ‘calcio che conta’ è elevato.

Ne sa qualcosa Sebastian Giovinco, pilastro del Toronto dal 2015 al 2019, che ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’ ha voluto lanciare un messaggio a Insigne avvertendolo dei pericoli sussistenti in ambito Nazionale: Personalmente io mi sono trovato bene a livello umano e ho trovato una città in cui la vita è facile. A livello professionale devi mettere in conto di sparire dai radar. Ho perso la Nazionale, ho perso visibilità. Se si è disposti a rinunciare a queste cose, si tratta di un’esperienza che consiglio a tutti”.

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L’esperienza di Giovinco è un monito per Insigne: solo due presenze con l’Italia dopo il Toronto

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Sebastian Giovinco (LaPresse)

Dai radar della Nazionale Giovinco (attualmente svincolato dopo l’avventura araba con l’Al-Hilal) è scomparso in maniera netta, nonostante le due presenze raccolte ad ottobre 2015, le ultime in azzurro. L’ultima convocazione risale invece all’ottobre 2018 per l’amichevole con l’Ucraina e la gara con la Polonia valida per la Nations League: in entrambi i casi, la ‘Formica Atomica’ non è stata impiegata da Roberto Mancini. Lo stesso percorso verso l’oblio potrebbe ripetersi qualora Insigne decidesse di accettare l’oro di Toronto, luccicante sì, ma anche abbagliante.

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