Luciano Spalletti torna a parlare delle paure di Napoli e attacca coloro che definisce gli spaventatori professionisti.
Dal giorno del suo arrivo Luciano Spalletti non si è limitato ad allenare, finora con ottimi risultati, la squadra sul campo. Il tecnico, forse grazie alla sua grande esperienza in piazze molto simili come quella della Roma giallorossa, ha subito capito che a Napoli va ‘allenato’ anche l’ambiente. Stampa compresa.
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Spalletti su Napoli e gli spaventatori professionisti
Stavolta nel mirino di Spalletti sono così finiti coloro che lui stesso ha definito ‘gli spaventatori professionisti’, ovvero coloro che ogni settimana cercano il prossimo ostacolo in cui fare inciampare le ambizioni di un gruppo ancora imbattuto e che comanda la classifica con pieno merito. La sconfitta inattesa contro lo Spartak Mosca in Europa League, la trasferta di Firenze che fece perdere uno scudetto mai così vicino fino al rinnovo di Insigne. Ogni volta un nuovo problema sulla strada delle ambizioni da grandissimo del Napoli. Una strategia chiara che, per dirla alla Spalletti, si basa sul “domani piove, domani piove, domani piove, e prima o poi pioverà, prima o poi si indovina”.
“Parlare del tempo perso è tempo perso”
Come detto sopra d’altronde, fin dal momento del suo approdo sulla panchina azzurra, l’allenatore ha dovuto combattere con la paura. Paura di non farcela, di perdere l’obiettivo finale a un passo dal traguardo. Chiare in tal senso le parole pronunciate da Spalletti sulla famigerata Napoli-Verona che era costata la qualificazione in Champions League alla squadra allora ancora allenata da Gattuso: “Io non c’ero, mi sono ritrovato a doverne parlare e dire che bisognava farla finita. Parlare del tempo perso è ulteriore tempo perso. Perdi energie in cose che non puoi sistemare”. Chiamali, se vuoi, spaventatori di professione.