Gaetano Manfredi è il nuovo sindaco di Napoli. Catello Maresca, sconfitto nettamente, ha perso le elezioni anche per una scelta più che discutibile.
Napoli, da qualche ora, ha un nuovo sindaco. Gaetano Manfredi alla fine l’ha spuntata, riuscendo a chiudere le elezioni con un risultato sorprendente: più del 60% delle preferenze dei napoletani per il candidato di PD e Movimento 5 Stelle, di fatto uno dei pochi che è riuscito a far convergere le due sponde politiche all’interno delle elezioni amministrative. Una scelta vincente, che ha pagato anche a Bologna dove il candidato Matteo Lepore l’ha spuntata.
Un successo su tutta la linea, visto che gli altri candidati non sono riusciti minimamente a scalfire la corsa di Manfredi. Non di sicuro Antonio Bassolino ed Alessandra Clemente, ma nemmeno quel Catello Maresca sul quale poggiavano le speranze di un centrodestra che a Napoli non trova terreno fertile ormai da diversi anni. Non ci era riuscito Raffaele Lettieri, sconfitto due volte di fila da Luigi De Magistris, non ci è riuscito nemmeno Maresca.
Una strategia, quella del ‘magistrato di ferro’ (come in molti amano chiamarlo), che evidentemente non ha pagato. Eppure, proprio Maresca pare non aver ancora bene inteso quelli che sono stati i punti deboli (pesanti) della sua campagna elettorale.
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Maresca, ancora un attacco allo “juventino” Manfredi
Si, durante la campagna elettorale sono stati tanti i riferimenti al calcio fatti dal candidato di centrodestra. Una scelta, quella di provare a catturare i napoletani puntando sulla grande passione per il mondo del pallone, che si è rivelata fallimentare. Anche la decisione di prendere con sé Hugo Maradona, non è servita a far breccia nei cuori dei tifosi azzurri (ops, degli elettori).
Ma nonostante l’ormai conclamata sconfitta (ed anche rumorosa, per al verità), Maresca anche ieri ha puntato ancora su quell’aspetto calcistico che l’ha portato alla debacle, anche nel commentare l’elezione di Manfredi: “Avremo un sindaco scelto da Roma, non napoletano ma nolano ed è anche tifoso della Juventus. Pazienza, ce lo terremo così”, le parole del candidato sindaco, sconfitto.
La verità è che i napoletani sanno bene quelli che sono i problemi della città, a cominciare dalla infrastrutture per passare poi ad un impianto comunale fallace senza dimenticare il decoro urbano, trasporti, tutto quello che riguarda la base di una città che vuole porsi tra le più importanti d’Europa.
Rimarcare la ‘juventinità’ di Manfredi, puntando sulla propria fede calcistica durante tutto il percorso verso le elezioni, è il stato il grande punto debole per Maresca che ha evidentemente studiato una strategia poco accattivante e molto (troppo) populista. Poco importa, dunque, che il nuovo sindaco di Napoli abbia fede bianconera, al netto di quelli che sono i programmi per rilanciare Napoli. Quelli, si, meritano di avere l’attenzione del popolo.