Il Napoli ha subìto il primo ko stagionale: contro lo Spartak, Spalletti non ha potuto contare su quello che di solito è un punto di forza.
Dai sorrisi del campionato all’amarezza dell’Europa League: la stagione del Napoli potrebbe, fin qui, essere riassunta così dopo la prima sconfitta stagionale maturata contro lo Spartak Mosca, di certo a sorpresa per quello che è il valore tecnico delle due squadre. Match fortemente condizionato dall’espulsione di Mario Rui nel primo tempo: gli azzurri non hanno saputo reagire all’inferiorità numerica, subendo gli attacchi russi in campo aperto e concedendo spazi invitanti, manna dal cielo per Ignatov e Promes (autore di una doppietta).
Un 2-3 che va letto in questa ottica, ma non solo: a ‘tradire’ Spalletti sono stati anche i giocatori subentrati, solitamente armi letali pescate dal mazzo. Ad eccezione di Osimhen che ha siglato l’ultima rete della sfida, gli altri non hanno particolarmente convinto, tutt’altro: Anguissa non è riuscito a dare il cambio di passo come in campionato, Malcuit è apparso spaesato e in piena balia degli attaccanti dello Spartak; non giudicabili Lozano e Ounas, impiegati per pochi minuti nel finale. Certo, rimettere in sesto la situazione con un uomo in meno non era scontato, ma la differenza tecnica tra i due organici alla fine non si è vista e questo deve suonare come un campanello d’allarme.
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Incubo Spartak per il Napoli: la Serie A per ritrovare le certezze
Un punto in due partite e primo posto distante cinque lunghezze: la doppia sfida contro il Legia Varsavia capolista sarà decisiva per le sorti del Napoli in Europa League, dove il cammino di Insigne e compagni non è per nulla paragonabile allo straordinario rendimento offerto in campionato. Di tempo per piangere sul latte versato, però, non ce n’è: i partenopei dovranno battere a Firenze l’ostica Fiorentina per far risuonare la settima sinfonia, musica per le orecchie di De Laurentiis che, in Europa, è purtroppo costretto ad utilizzare dei fastidiosi tappi di sughero.