La Fiorentina di Vincenzo Italiano continua a sorprendere e avverte il Napoli: al Franchi non sarà una passeggiata per gli azzurri
Sarebbe dovuto essere l’incrocio tra Gennaro Gattuso ed il suo passato, e invece alla Fiorentina è approdato chi sembrava molto vicino alla panchina del Napoli, come Vincenzo Italiano. Insomma, incroci, what if e qualche doppio ex che rende ulteriormente frizzante una partita che, nelle ultime stagioni, ha sempre pesato molto.
Quest’anno, però, il curriculum della Fiorentina appare del tutto rivisitato. Con quattro vittorie e due sconfitte, i viola arrivano al confronto di domenica con uno status di assoluto rispetto, vogliosi di raccogliere uno scalpo importante dopo le sconfitte contro Roma e Inter, la sola vittoria (di lusso) a Bergamo con l’Atalanta.
Se oggi la Fiorentina può ambire al titolo di ottava sorella del campionato, il merito è anche del lavoro tattico di Vincenzo Italiano. L’ex Spezia ha rimodellato la rosa dei toscani su un 4-3-3 che si innesta sulle principali novità del mercato targato Commisso-Barone: non solo gli arrivi (importanti) di Nico Gonzalez, Torreira e Nastasic, ma anche le conferme di Castrovilli, Milenkovic e della punta di diamante Vlahovic.
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Ad oggi, il lavoro di Italiano è certamente encomiabile: non solo ha integrato benissimo i nuovi arrivi, ma sta riuscendo anche nell’impresa di rigenerare calciatori che apparivano, ormai, ai margini del progetto viola. Callejón, Saponara, Amrabat, Sottil e chi più ne ha, più ne metta: l’ex Spezia sta costruendo un impianto e un’identità ben chiara per la propria Fiorentina, rappresentando una squadra capace di poter mettere in difficoltà chiunque nella partita secca.
Secondo i dati forniti da ‘StatsBomb’, la formazione di Italiano risulta quinta in Serie A per possesso palla con una percentuale media di 55.7% (il Napoli è primo con il 61.2%), mentre guida la classifica per passaggi di lunga percorrenza tentati. Indici che vanno abbinati (e che testimoniano in parte) il grande ritmo di gioco con cui la Fiorentina prova spesso ad interpretare le partite, proponendo quasi sempre un calcio moderno ed europeo.
D’altronde, le partite con Roma ed Inter ne sono state manifesto: la Viola può tanto schiantarti con la propria carica, quanto schiantarsi contro la maggiore esperienza e abitudine a certe partite delle big del nostro campionato. Fattori che Spalletti dovrà tenere in conto per la sfida del Franchi, dove troverà una Fiorentina vogliosa di lanciare un segnale alla Serie A: “Quest’anno, ci siamo anche noi. E facciamo sul serio”.
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