De Laurentiis, la rivoluzione che può diventare la sua grande Waterloo

La guerra dello streaming potrebbe avere il grande sconfitto già nelle prossime settimane, ovvero Aurelio De Laurentiis. Ecco perchè

Operatore Dazn sul campo
Operatore Dazn (Getty Images)

La stagione 2021/22 della Serie A verrà di sicuro ricordata per la grande invasione dello streaming, che ad ogni livello è entrata all’interno del tessuto calcio. Non solo Dazn, che per i prossimi tre anni avrà l’esclusiva nel nostro paese della Serie A, ma anche Infinity e Amazon Prima Video per quanto riguarda la Champions League, e Now Tv che porta sul web i diritti acquistati da Sky.

Un panorama interessante che, però, ha portato in essere anche tutti i problemi di quelle che sono le strutture del nostro paese. Non solo, visto che le reali problematiche sembra appartengano proprio alle stesse emittenti. Soprattutto Dazn, in questa prima fase della stagione, è stata letteralmente inondata dalle lamentele del pubblico che ha denunciato tantissimi problemi legati allo streaming.

Una situazione che, ovviamente, preoccupa anche i vertici del calcio italiano. La decisione di puntare sullo streaming è stata caldeggiata da alcuni presidenti, tra cui quello del Napoli. Aurelio De Laurentiis, infatti, proprio recentemente ha confermato come lui sia stato tra quelli che hanno spinto verso questa soluzione, confermando – tra l’altro – anche la fiducia per questo scelta.

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De Laurentiis, la doppia sconfitta per il caso streaming

Aurelio De Laurentiis con la mascherina
Aurelio De Laurentiis (Getty Images)

I problemi, però, restano e sono considerevoli. Gli utenti continuano a lamentare gravi disservizi da parte del sistema Dazn che, in alcuni casi, ha anche letteralmente oscurato il segnale video, di fatto impedendo ai telespettatori di seguire le partite. Un problema finito anche in parlamento, e che potrebbe portare ad una soluzione clamorosa.

Non Sky. Difficile che la Lega di Serie A possa avallare l’ipotesi di riportare sul satellite il calcio italiano nella sua totalità (l’emittente ha ancora tre partite in co-esclusiva), e cosi la nuova strada andrebbe verso un’altra direzione.

Quella del digitale terrestre, infatti, rappresenta una chiave importante per il futuro. Se Dazn, infatti, non dovesse correggere i grossolani errori visti in questa prima fase, portare il tutto – in un’ottica di co-abitazione – anche sul DTT rappresenterebbe la chiave di volta per tutto il sistema. Sia perchè l’afflusso che arriva sull’app di Dazn verrebbe smaltito in parte su un’altra piattaforma, ma anche perchè consentirebbe ai tifosi che continuano a riscontrare problemi, di avere una garanzia di visione anche con una strumentazione scarna sotto il punto di vista tecnologico (in alcuni paesi non arriva nemmeno la fibra).

E De Laurentiis? Difficile che il presidente del Napoli possa essere contenuto di una soluzione di questo tipo. Per due motivi: in primis perchè l’esperimento streaming per il calcio subirebbe un rallentamento evidente, e di fatto rappresenterebbe una vera e propria sconfitta. Ma anche perchè, guarda caso, tornando sul digitale terrestre il calcio si avvicinerebbe a quel Berlusconi che proprio il patron azzurro ha punzecchiato recentemente (“…grazie al signor Silvio Berlusconi in Italia abbiamo sviluppato male la rete, siamo indietro agli altri paesi europei).

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