L’ultimo mercato in entrata del Napoli non è stato generoso, ma a Spalletti non importa: una frase detta in conferenza lascia capire tutto.
A volte nel calcio basta non stravolgere nulla per ottenere risultati ancor più soddisfacenti rispetto al passato, dimostrazione che il materiale a disposizione era – e resta – più che ottimale: il Napoli ha fatto proprio questo, intervenendo sul mercato soltanto con piccoli aggiustamenti come quello di Anguissa, già determinante negli equilibri del gioco che Spalletti chiede ai suoi ragazzi. Oltre all’ex Marsiglia è arrivato anche lo svincolato Juan Jesus, unitamente ad altri calciatori rientrati per fine prestito come Ounas, subito entrato nelle grazie dell’allenatore per la sua innata abilità nel saltare l’uomo.
Un mercato abulico ma intelligente, frutto forse di poche possibilità di manovra nonostante siano andati via elementi di spessore come Maksimovic, Hysaj e Bakayoko: in molti si sarebbero aspettati di più, soprattutto nel delicato ruolo del terzino sinistro, ma Spalletti sembra aver ormai mandato giù il boccone amaro, accettando la situazione attuale nel tentativo di estrarre il massimo da ognuno dei suoi guerrieri. Questa sensazione è stata confermata da una frase pronunciata in conferenza stampa dall’allenatore di Certaldo, del tutto inequivocabile: “Noi abbiamo la fortuna che il club ha saputo organizzarsi lo stesso senza cedere: qualcuno come Maksimovic, Hysaj e Bakayoko è andato via, ma la squadra è rimasta pressoché uguale. Altre società hanno ricomprato e speso tanto, questi sono specchi che stridono quando cerchi di arrampicarti”.
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Spalletti coccola i suoi campioni: quando il mercato ‘non conta’
Prendersela con l’immobilismo mostrato sul mercato dopo una partenza così, d’altronde, stonerebbe con gli entusiasmi odierni e rischierebbe di innescare inutili polemiche di cui l’ambiente azzurro non ha sicuramente bisogno. Spalletti è un top anche in questo, nel saper gestire le emozioni del gruppo che allena, isolandolo dai mugugni esterni se serve: perché per competere e vincere ad alti livelli serve anche una mente sgombra da pensieri pericolosi e Spalletti, che di vicende incredibili ne ha vissute tante, questo lo sa molto bene.