La risposta di Spalletti ai cori intonati da una parte della tifoseria friulana sa di lezione. Un’altra vittoria fuori dal campo.
Più forti di tutto. Il Napoli torna da Udine con tre punti, il primato in classifica che mancava da tre anni e la consapevolezza di poter recitare un ruolo da assoluto protagonista in un campionato senza padroni come non accadeva da tempo. Forse anche così si spiega la serenità mostrata davanti alle provocazioni degli avversari.
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La risposta di Spalletti ai soliti cori
Lunedì sera alla ‘Dacia Arena’, infatti, giocatori e tifosi del Napoli ma soprattutto Luciano Spalletti sono stati oggetto dei soliti vergognosi cori da alcuni sostenitori friulani presenti sugli spalti. Ormai un triste consuetudine in certi stadi del Nord Italia. Il tecnico, peraltro ex della gara dato che ha allenato a Udine con ottimi risultati, non ha reagito in alcun modo agli insulti nei confronti della sua persona limitandosi a sorridere e salutare. Pochi minuti dopo la risposta è arrivata sul campo col Napoli capace di travolgere la squadra di casa e prendersi la vetta.
Il Giudice Sportivo multa l’Udinese
Il modo migliore per dimostrare la propria superiorità a chi ancora oggi scambia lo stadio per un posto in cui sfogare le sue frustrazioni insultando gli avversari, colpevoli solo di difendere colori diversi o provenire da un’altra zona geografica. E così mentre l’Udinese pagherà i vergognosi cori con un’ammenda da 10 mila euro, il Napoli guarda tutti dall’alto in basso sia in campo che fuori. Spalletti d’altronde, è bene ricordarlo, già in passato aveva preso una posizione chiara contro i cori di discriminazione territoriale intonati allora dagli ultras dell’Inter. Un gesto che a Napoli nessuno ha dimenticato.