Da Udine a Udine, Amir Rrhamani si ha compiuto la sua personale redenzione e adesso vuole prendersi la difesa del Napoli
Senza star qui a citare Kanye West o Tiziano Ferro (a seconda dalle vostre preferenze musicali), a parlar di Amir Rrhamani è facile tirar fuori la citazione: “Se non uccide, fortifica”. Lo sa bene lo stesso difensore kosovaro, che da Udine a Udine ha rivisto il proprio percorso in azzurro rilanciarsi (forse) definitivamente.
Basta riavvolgere il nastro e arrivare allo scorso 10 gennaio. Rrhamani debuttava come titolare nella difesa di Gennaro Gattuso e, alla Dacia Arena, consegnava il pallone del momentaneo 1-1 a Kevin Lasagna. Un esordio da incubo per l’ex Verona, poi sostituito nel corso dell’intervallo e, difatti, bocciato e rimandato al prossimo esame.
Quasi un anno più tardi, Rrhamani rinasce in quello stesso stadio che lo aveva messo al bando. In quella Udine che aveva costretto l’ambiente Napoli ad interrogarsi sull’effettiva capacità del kosovaro e sul suo essere adatto o meno ad un contesto come quello degli azzurri.
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Rrhamani convince ad Udine: adesso vuole ‘prendersi’ il Napoli
Al di là della rete su calcio piazzato, Amir Rrhamani è stato tra i migliori in campo. E tenere gli inserimenti ed il gioco in velocità di Pussetto e Deulofeu era compito tutt’altro che semplice. Certo, il dominio tecnico e tattico del Napoli gli ha facilitato la vita, ma l’ex Verona è apparso come un calciatore completamente trasformato. Soprattutto a livello mentale.
Non più timido, non più impacciato. Rrhamani è sembrato tornare ai fasti del Bentegodi, quando con Juric si era messo in mostra per tenacia e duttilità. E nella rivoluzione verso la normalità di Spalletti, il centrale kosovaro si candida definitivamente per un posto da titolare. Ancor prima che la Coppa d’Africa privi il Napoli di Kalidou Koulibaly.
Tra Leicester ed Udine, Rrhamani ha risposto correttamente alla domanda “[…] ma Manolas non può starsene un po’ in panchina?”, sollevatasi a gran voce dopo i disastri con la Juventus. E adesso, l’ex Verona non sembra intenzionato ad uscire dal campo così facilmente. Spalletti, intanto, può sorridere: le alternative del suo Napoli stanno tornando ad essere di livello.