Il trequartista atipico è il marchio di fabbrica del 4-2-3-1 di Spalletti. Sono tante le soluzioni sperimentate in questi primi mesi di Napoli
Il Napoli di Spalletti vince e convince, ed alla 4° giornata di campionato si ritrova in testa alla classifica a punteggio pieno. Un inizio di stagione che dopo la cocente disfatta contro il Verona pareva inimmaginabile anche al più ottimista dei tifosi. Tanti meriti vanno anche al tecnico di Certaldo, che ha ricompattato l’ambiente e trasmesso entusiasmo alla squadra, galvanizzato anche dal calore del pubblico tornato finalmente allo stadio.
Il marchio di fabbrica di Spalletti, ovvero il 4-2-3-1 con il “falso trequartista”, è un esperimento ben riuscito che parte da lontano, ai tempi del suo secondo mandato alla Roma nel biennio 2016-2017. Fu in quel periodo che l’allenatore toscano spostò Radja Nainggolan sulla trequarti con il doppio compito di aiutare i compagni in fase difensiva e libero di far male agli avversari in fase di attacco. Grazie all’intuizione di Spalletti il Ninja compì il definitivo salto di qualità affermandosi come uno dei migliori centrocampisti del panorama europeo, tanto che il tecnico decise di portarlo con sé anche nella successiva avventura all’Inter.
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Dal suo arrivo a Napoli durante quest’estate sono già tante le soluzioni provate da Spalletti nel ruolo di trequartista. Come facilmente prevedibile, l’opzione principale in quella casella dello scacchiere spallettiano è Zielinski, che per caratteristiche tecniche e fisiche è il profilo ideale per quel ruolo. Con l’infortunio del polacco è toccato ad Elmas prendere le sue redini, che ha fatto ricredere i tanti scettici ripagando la fiducia di Spalletti con prestazioni di ottimo livello. Menzione speciale per lo “spaccapartite” Ounas, che subentrando a partita in corso si è rivelato un vero e proprio asso nella manica per gli azzurri. Una situazione simile al primo anno in nerazzurro di Spalletti, quando nel ruolo di trequartista venivano alternati Borja Valero, Joao Mario, Vecino e anche Brozovic, prima dell’arrivo di Rafinha a gennaio.
Come Elmas, anche Ounas prima dell’arrivo dell’ex tecnico di Inter e Roma sembrava ai margini del progetto azzurro. Con “Big Luciano” il Napoli ha ritrovato invece nuove risorse dalla propria rosa: sicuri che la coperta sia così corta come dicevano?
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