Nel Napoli capolista a punteggio pieno c’è anche la firma di Mario Rui, rigenerato da Spalletti: il portoghese deve però limare un difetto.
Dodici punti, più di chiunque altro in Serie A: il Napoli sogna col primato solitario in classifica, certificato dal netto 0-4 inflitto all’Udinese nel posticipo della quarta giornata. Ma di tempo per festeggiare non ce n’è assolutamente, dato che giovedì sera si torna di nuovo in campo, al ‘Ferraris’, per la sfida alla Sampdoria del grande ex Quagliarella nel turno infrasettimanale: al suo posto, sulla fascia sinistra, ci sarà regolarmente Mario Rui, uno dei più in forma dell’undici titolare azzurro.
Per il portoghese altra ottima prestazione con tanto di assist messo a referto per il definitivo poker di Lozano, prova di una partecipazione costante alla fase offensiva come chiesto da Spalletti: se proprio vogliamo trovare un neo, questo risiede nel cartellino giallo rimediato all’82’, quando i giochi erano ormai chiusi. Un eccesso di agonismo da limare nel prossimo futuro, testimoniato anche dall’altra ammonizione ricevuta – sempre nel finale di partita – contro il Genoa alla seconda giornata. Due gialli in quattro gare sono un po’ troppi, se pensiamo che sulla fascia sinistra Mario Rui è l’unico vero interprete di ruolo ad eccezione di Ghoulam (reduce dall’ennesimo infortunio) e dell’adattato Juan Jesus. Insomma, una squalifica per somma di cartellini (lo stop arriva al quinto) in quella delicata zona di campo il Napoli farebbe fatica a digerirla.
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Mario Rui stacanovista: per lui solo un ‘riposo’
Che Mario Rui ricopra un ruolo centrale nello scacchiere spallettiano non lo scopriamo di certo ora: non è una semplice coincidenza il fatto che sia il terzo giocatore del Napoli più impiegato in Serie A (356′) dietro ai soli Koulibaly e Di Lorenzo (360′), che non hanno saltato nemmeno un minuto. Per il portoghese (sostituito da Zanoli all’86’ della trasferta friulana) soltanto un’assenza in stagione, peraltro obbligata: a Leicester era assente a causa di un affaticamento muscolare che non gli ha permesso di volare in Inghilterra, e il suo posto è stato preso da Di Lorenzo che non ha convinto sulla corsia opposta rispetto a quella dove solitamente è impiegato.
Un altro ottimo motivo per preservare la disponibilità a lungo termine di Mario Rui, seppur questo dipenda – come abbiamo sottolineato – un po’ anche da lui e dalla sua capacità di frenare l’istinto nei momenti chiave, magari attraverso un utilizzo più sapiente e moderato dei contrasti che ridurrebbe sensibilmente il rischio di finire sul taccuino dell’arbitro da ammonito o, ancor peggio, da espulso. D’altronde, in questo Napoli che viaggia a gonfie vele, il nervosismo non può che essere un ospite indesiderato.