Tutti pazzi per Andrea Petagna: dalla rete col Benevento a quella contro il Genoa, l’ex Spal è l’uomo dei gol pesanti
Pesante è un aggettivo che può venire facilmente al primo sguardo di Andrea Petagna. Non per forza, però, con accezzione negativa. D’altronde, il soprannome di Bulldozer non gli è stato affibbiato per nulla. Con la sua stazza, l’ex scuola Milan è uno dei calciatori più fisici del nostro campionato, senza dimenticare la sua tecnica di base, certamente discreta se parametrata alla sua carrozzeria.
Da quando è arrivato al Napoli, però, Petagna ha dovuto combattere sin da subito contro una fitta coltre di scetticismo. Non solo per il suo curriculum, ma anche per il suo gioco poco arrangiabile con il dinamismo e l’esplosività dell’attacco azzurro. E invece, nella gestione Gattuso, l’ex Atalanta si è distinto per qualche gol davvero pesante, reti che hanno consentito al Napoli di sbrogliare alcune complicate matasse e tornare a casa col bottino pieno.
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Petagna verso la Sampdoria, l’uomo dei gol pesanti
Benevento, Sampdoria e ieri Genoa: tre dei suoi sei gol in azzurro hanno generato nove punti di grande valore per il Napoli, a cavallo tra la gestione Gattuso e quella Spalletti. Petagna non sarà stato il centravanti più prolifico e talentuoso della recente storia azzurra, ma qualcosa in più di un onesto mestierante in area di rigore.
Il suo addio al Napoli, adesso, appare inevitabile. Nonostante Spalletti, ieri, gli abbia ripetuto più volte: “Tu resti qui”, dopo la capocciata del 2-1. Invece, il tecnico di Certaldo ha dato una conferma di mercato: “Tu resti qui… a Genova”, perché ormai l’ex Spal è in dirittura d’arrivo alla Sampdoria.
Una cessione che rischia di rappresentare un piccolo rimpianto per gli azzurri. Con Osimhen squalificato e poi impegnato in Coppa d’Africa il prossimo gennaio, e con Mertens ancora a mezzo servizio, il Napoli perde un’alternativa vera nel proprio reparto offensivo. Insomma, con l’addio di Petagna, Spalletti sarà chiamato ad incrociare le dita sul futuro prossimo dei suoi due attaccanti e sperare che la mossa Insigne falso nueve possa rappresentare l’ennesimo colpo di genio della propria carriera.