Il 4-0 con l’Inter, l’ennesimo mercato rivoluzionario e le armi segrete del Grifone: tutta sul Genoa di Ballardini
L’inizio di campionato non è stato dei migliori. Anzi, il 4-0 contro l’Inter è andato ben oltre qualsiasi grigia aspettativa dei tifosi rossoblù. D’altronde, il Genoa è stata una delle squadre più solide e tignose dello scorso campionato, almeno calcolando il cammino del Grifone dal ritorno (l’ennesimo) di Davide Ballardini in panchina.
Con una difesa consolidata e un gioco scolasticamente organizzato, il Genoa è riuscito lo scorso anno a risalire la china e a conquistare una salvezza più che tranquilla. Un cammino che ha visto raccogliere lo scalpo importante, come l’allora Napoli di Gennaro Gattuso. Di lì, i rossoblù hanno veleggiato in un 2021 dove non hanno mai fallito le partite decisive per la salvezza del club. E si sono sempre rivelati un osso duro per gli avversari maggiormente blasonati.
Per questo, il 4-0 di Milano colpisce e lo fa ancor di più per l’atteggiamento visto da parte della formazione ligure: sfilacciata, disarmonica, anonima. Tre aggettivi che cozzano pesantemente con l’identità e con lo spirito che, invece, Ballardini era riuscito a dare al suo Genoa, lo scorso anno.
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Per quanto riguarda il mercato, è stato il solito mercato da Genoa. La rosa di Ballardini è stata quasi del tutto rivoluzionata, nella girandola di acquisti, prestiti e ritorni alla casa madre, visti nel corso dell’estate. L’acquisto più roboante è stato l’arrivo tra i pali di Salvatore Sirigu, che però non ha cominciato nel migliore dei modi la propria esperienza in Liguria. Nel pacchetto arretrato, anche l’arrivo di Vanheusden (promettente difensore dell’Inter) va certamente segnalato, come quelli dell’esperto Sabelli e dell’ex Parma Hernani.
Per il resto, tanti giovani e volti inediti (Kallon, Ekuban, Buksa, Vasquez per citarne alcuni) che impareremo a conoscere nel corso del campionato. Nel bene, o nel male. E poi i confermatissimi Rovella, Criscito, Sturaro e il grande ex Goran Pandev. Il macedone (che l’anno scorso era in aria di ritiro) è ancora il principale faro offensivo del Grifone, e questo la dice tutta sulla potenzialità dei rossoblù nella metà campo avversaria. E sull’eterna classe dell’attaccante macedone.
Per la gara contro il Napoli, il Genoa di Ballardini sarà chiamato ad una gara completamente diversa rispetto a quella vista contro l’Inter. Tenere compatti e stretti i reparti sarà cruciale per evitare le imbucate degli azzurri, sebbene l’assenza di Osimhen possa concedere una piccola tregua ai macchinosi e lenti centrali del Grifone.
Le armi segrete del Ballardini, dunque, saranno le solite. Baricentro basso, linee strette e la speranza di far male il Napoli con l’esperienza e la qualità di Pandev, unita al dinamismo e alla freschezza del giovane Kallon. Dalla sua, Spalletti si augurerà di ritrovare lo stesso Genoa visto a San Siro e si preparerà ad affrontare lo stesso Genoa che batté gli azzurri lo scorso inverno.
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