Il passaggio di Emerson Palmieri al Lione è stato ufficializzato: le cifre lasciano l’amaro in bocca e aprono uno squarcio evidente sulla posizione di De Laurentiis sul mercato
Prestito oneroso da 500mila euro più altri 500mila euro di bonus ed eventuale diritto di riscatto. Queste sono le cifre di Emerson Palmieri al Lione, quello che rischia di essere il più grande rimpianto per il calciomercato del Napoli di quest’estate. Con un milione per il prestito (e senza neppure l’obbligo di acquistarlo il prossimo anno) il Napoli avrebbe potuto portarsi a casa un pupillo di mister Spalletti, fresco Campione d’Europa e sicuramente l’opzione di gran lunga migliore fra tutte quelle a disposizione.
Il Lione ha fatto uno sforzo importante per l’ingaggio: si parla di circa 4 milioni netti di stipendio. Alto ma non altissimo, una cifra che era assolutamente alla portata del Napoli. E invece Emerson se ne va in Francia, in una squadra che sulla carta col Napoli non dovrebbe neppure competere. C’è poco da fare, quest’anno va così e bisogna mettersi l’anima in pace.
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Napoli-Emerson, che occasione persa: che intenzioni ha De Laurentiis?
In realtà l’ha spiegato piuttosto chiaramente, al netto delle illusioni che tendono a farsi i tifosi. Non era entrato esattamente nei dettagli, ma si era capito chiaramente che Aurelio De Laurentiis quest’anno non avrebbe voluto sganciare un euro che non fosse autofinanziato col mercato in uscita. Emerson Palmieri al Lione però è un’evidente occasione persa, viste le cifre, e segna quindi una linea di confine piuttosto evidente. Anche spiazzante, cifre alla mano. Un’asticella sotto la quale si dovrà necessariamente andare, perché a questo punto è impensabile che il Napoli si dirotti su un piano B spendendo cifre più alte.
Il calciomercato più triste della storia del Napoli?
La sensazione è che più che il milione per il prestito il problema siano i 2,5 di ingaggio: è il monte stipendi che andrà ridotto sensibilmente, per questo il tetto salariale dovrà tendere sensibilmente verso il basso. Quanto in basso? La netta sensazione è che lo scopriremo soltanto il 31 agosto, con un fantasma che aleggia e si fa via via sempre più ingombrante: il rischio che dalle vacche magre si passi direttamente alle non-vacche e che a sinistra ci si debba arrangiare con Mario Rui, Juan Jesus e Zanoli. Un’ipotesi che definire triste sarebbe un pallido eufemismo.