Demme operato e indisponibile per almeno due mesi: occasione di riscatto per Lobotka, chiamato a mostrare finalmente le sue doti.
L’assenza forzata di Diego Demme, operato al ginocchio destro e costretto ad almeno due mesi di stop, ha aperto una voragine nella zona nevralgica del Napoli: complice l’addio di Bakayoko, tornato al Chelsea dopo il prestito, Spalletti si ritrova a dover fare i conti con la penuria di centrocampisti, risolvibile con un intervento sul mercato che ad oggi appare una via poco praticabile. Se escludiamo il giovane Palmiero, destinato ad una nuova cessione con la formula del prestito, l’unico mediano a disposizione è Stanislav Lobotka.
Lo slovacco è una delle incognite maggiori di questo Napoli: criticato per una forma fisica non proprio ottimale e per qualche chilo di troppo evidenziato impietosamente dalle telecamere, l’ex Celta Vigo non ha mai inciso veramente in questo anno e mezzo italiano, guadagnandosi l’appellativo di ‘flop’. I 20 milioni (più 4 di bonus) spesi dal Napoli a gennaio 2020 stanno ancora gridando vendetta: un urlo da silenziare sul campo, soprattutto durante questa emergenza che per Lobotka può trasformarsi nell’occasione del riscatto, da sfruttare per provare a scalare le gerarchie interne e guadagnarsi la riconferma in vista del futuro.
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Lobotka sostituto naturale di Demme: con un ‘nuovo’ modulo
Il passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3 peraltro aumenterebbe il peso della responsabilità sulle spalle di Lobotka, perno centrale della zona mediana con due mezzali ai suoi lati. Proprio in quella posizione e in quello schieramento è iniziata l’avventura partenopea dello slovacco, che ha progressivamente perso d’intensità a causa anche dell’adozione in pianta stabile del 4-2-3-1 da parte di Gattuso nella scorsa stagione. Sicuramente una tra le più negative di tutta la sua carriera: i numeri, d’altronde, non mentono (quasi) mai.