Ufficialmente annullata l’inaugurazione del ‘Maradona’, il sindaco De Magistris è chiaro: “Evento inutile se mischiato con la politica”.
Si è conclusa con un nulla di fatto la vicenda che avrebbe dovuto portare all’annuncio dell’inaugurazione dello stadio ‘Diego Armando Maradona’: alla fine ha prevalso la linea intrapresa da Aurelio De Laurentiis che si è opposto all’evento fissato per il 29 luglio, arrivando addirittura a vietare l’uso del prato per non compromettere il manto erboso in vista della nuova stagione agonistica. Un epilogo amaro, commentato in maniera analoga dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, intervenuto ai microfoni di Canale 21.
“C’è molta amarezza – ha esternato il primo cittadino partenopeo – . Siamo stati rapidissimi nell’intestare lo stadio a Maradona, il napoletano-argentino che più di tutti ha saputo unire il nostro popolo. In questi giorni abbiamo assistito ad un dibattito irreale e intossicato: volevamo aggiungere un altro step al ricordo di Diego poiché non si può ancora avere lo stadio pieno con i tifosi. In attesa del via libera, avevamo pensato di scoprire la targa, la scultura e invitare 500 bambini in rappresentanza della città. E invece ecco cosa si è scatenato, mamma mia!”.
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De Magistris amaro: “Mettiamo da parte la festa per Maradona”
Le parole di De Magistris lasciano intuire una commistione di natura politica, per niente gradita dal diretto interessato: “Se Maradona deve diventare solo un fatto politico per qualcuno che ha a cuore particolari interessi e non il messaggio alla base di tutto ciò, allora questo evento non ha ragione di esistere. Purtroppo siamo diventati nostro malgrado protagonisti di una divisione. Se neanche una figura del calibro di Maradona riesce ad unire, allora significa che stiamo vivendo un momento davvero brutto. Vuol dire che metteremo da parte la festa e che ricorderemo Maradona soltanto in modo formale e istituzionale“.