Da Lavezzi ad Insigne, quando il rinnovo o l’addio non dipende da De Laurentiis: il mantra si ripete, nessuno è incedibile.
E’ un mantra che si ripete da 15 anni e più. Nessuno è incedibile. Ogni anno la sessione estiva di calciomercato del Napoli può regalare grandi sorprese, in entrata o in uscita. Spesso si arriva a questa finestra con situazioni problematiche, con contratti in scadenza o calciatori che manifestano la volontà di partire. Per il presidente De Laurentiis la risposta è sempre la stessa: “Dipenderà da lui…”
E infatti, le ultime dichiarazioni del presidente sul rinnovo di Insigne sono emblematiche: “Dipenderà da lui – ha sottolineato De Laurentiis – Se Insigne si sarà stancato, sarà una sua decisione non di certo nostra”. Ma il capitano del club azzurro non è l’unico ad aver sentito pronunciare questo tipo di parole. Ci sono casi illustri nel passato del Napoli, da Lavezzi fino a Mertens.
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Insigne e i suoi fratelli: il destino non è nelle mani di De Laurentiis
Era l’aprile del 2012, quando il presidente del club partenopeo aprì all’addio di Ezequiel Lavezzi, che proprio quell’estate si trasferì al PSG: “Non trattengo nessuno. Se il Pocho crede che questa non è più casa sua, lo lasceremo andare. Ha una clausola nel contratto – aggiunse – se l’ha inserita a suo tempo significa che la vorrà esercitare prima o poi”.
Un discorso simile avvenne anche per Gonzalo Higuain 4 anni dopo. Infatti, poco prima della cessione alla Juventus, De Laurentiis dichiarò alla stampa: “Non ci sono molte squadre che possono ricoprire la cifra della clausola. Poi bisognerà anche vedere se Higuain vuole tradire l’amore dei tifosi del Napoli“. Ancora una volta, le responsabilità erano tutte del calciatore.
E così, anche per il rinnovo di Dries Mertens. Nell’aprile del 2017, il patron azzurro dichiarò del belga: “Credo che voglia restare qui, ma dipenderà dalla moglie. Se si risolveranno i problemi con lei, non ci saranno problemi sulla sua permanenza”. Alla fine, poco dopo fu annunciata la lieta notizia: Mertens firmò fino al 2020 e così, lo scorso anno prolungò ancora il contratto fino al 2022.
Insomma, il destino di Lorenzo Insigne è tutto nelle sue mani, così com’è stato per i casi analoghi: il rinnovo dipenderà solo dal capitano, non da De Laurentiis.