E’ Luciano Spalletti il favorito numero uno per la panchina del Napoli: parti al lavoro per raggiungere un accordo sul contratto.
Una Champions tutta da conquistare, emozioni positive per un terzo posto accolto quasi con stupore dopo settimane passate a vivacchiare in zone della classifica meno prestigiose: il Napoli è pronto per l’ultimissima tranche del campionato che emetterà i suoi verdetti, compreso quello delle quattro squadre che giocheranno nella massima competizione europea nella stagione 2021/2022. A cui, con ogni probabilità, non prenderà parte Gennaro Gattuso: quasi sicuramente non al timone del Napoli, magari altrove se gli si presenterà davanti un progetto ambizioso. Ricucire lo strappo venutosi a creare col tempo e con una serie decisiva di risultati negativi è praticamente impossibile, tanto che i discorsi relativi a chi sarà il suo sostituto impazzano da tempo.
Come riferito da ‘La Gazzetta dello Sport’, c’è un nome in pole per prendere il posto di ‘Ringhio’: trattasi di Luciano Spalletti, ancora formalmente legato all’Inter da un contratto che scadrà tra qualche settimana, esattamente il 30 giugno. Da quel giorno in poi il tecnico di Certaldo sarà libero da ogni vincolo con i nerazzurri e potrà tornare a programmare seriamente il futuro: che potrebbe tingersi dell’azzurro del Napoli, stando alle ultime indiscrezioni riportate sempre dal quotidiano rosa. Secondo De Laurentiis, Spalletti è il profilo giusto per competenza ed esperienza a cui affidare la guida della sua creatura. Contatti fitti in corso per cercare una quadra economica che, però, non è ancora arrivata: la richiesta sarebbe di 4 milioni, l’offerta ammonterebbe a 2,5.
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Spalletti potrebbe ritrovare il Napoli, ma non da avversario: quante battaglie ai tempi della Roma
Le strade di Spalletti e del Napoli si sono incrociate spesso in passato, quando l’allenatore toscano era al timone della Roma: in particolare nelle stagioni 2015/2016 e 2016/2017 relativamente alla lotta per il secondo posto alle spalle della Juventus campione d’Italia. Nel primo caso furono gli azzurri (allora guidati da Sarri) a spuntarla, mentre nell’annata successiva fu Spalletti ad esultare grazie ad un solo punto di vantaggio, al culmine di mesi controversi e segnati dai contrasti con Francesco Totti.