Zielinski ha capito di essere un calciatore speciale. Record di gol, assist e giocate sopraffine. Ora il Napoli se lo gode.
Alla fine Piotr Zielinski lo ha capito, che è un calciatore speciale. Forse restava da convincere solo se stesso, perché le qualità le avevamo già intraviste tutti e lui sembrava sempre lì lì per esplodere. Ora ci siamo.
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Zielinski l’ha capito: un calciatore speciale
Maurizio Sarri, il suo vero mentore, gli aveva pronosticato un futuro De Bruyne. Non ci è arrivato, magari non ci arriverà mai, ma almeno, alla soglia dei 27 anni, Piotr ha finalmente capito cosa vuol fare da grande. Merito anche di mister Gattuso, che lo ha riportato agli esordi e lo ha spostato qualche metro più avanti. Un po’ di assestamento, complice anche il Covid che lo ha bloccato ad inizio stagione, e poi Zielinski ha iniziato a giocare come mai gli avevamo visto fare prima. Tante reti – 8 complessive, nuovo record personale – tanti assist e giocate sopraffine come quella che ha portato alla punizione-gol di Mertens all’Olimpico. Ma soprattutto una presenza costante nel vivo del gioco, con una continuità che gli era spesso mancata negli scorsi anni e lo scatto di personalità che aspettavamo da una vita.
Le big bussano, il Napoli se lo tiene stretto
Ed è proprio quello l’ultimo step che gli manca per il definitivo decollo: saper prendere per mano la squadra anche nelle sfide importanti e diventare leader tecnico di una squadra che dipende molto anche dal suo talento. Le sue prestazioni non lasciano indifferenti le big europee, tanto che Liverpool, Barcellona e Manchester City hanno già acceso i radar. Ma Piotr Zielinski ha rinnovato il contratto la scorsa estate e il Napoli, che se lo coccola da 5 anni e se l’è cresciuto in casa, non ha nessuna intenzione di lasciarlo andar via.