Il goal in Napoli-Bologna ha ridato fiducia a Osimhen, il procuratore conferma: “Gli è successo di tutto, spero possa avere più fortuna”.
Un goal per scacciare definitivamente le critiche e i malumori su un rendimento condizionato fortemente da problemi fisici e positività al Covid-19: Victor Osimhen ha interrotto un lungo digiuno realizzativo siglando la rete del raddoppio del Napoli sul Bologna, riprendendosi la scena e le luci dei riflettori puntate inesorabilmente su di lui dopo le varie peripezie passate. La sfortuna è stata una costante nella prima parte della sua esperienza in azzurro, ora l’augurio che tutto possa procedere per il meglio con il lieto fine stagionale della conquista di un posto nella prossima Champions League, unico obiettivo rimasto dalle parti di Castel Volturno.
Intervenuto nel corso della trasmissione ‘Si gonfia la rete’ in onda su ‘Radio Marte’, l’agente di Osimhen, Roberto Calenda, si è fatto portavoce indiretto del suo assistito, giustificandolo con la mala sorte che sembrava essersi abbattuta senza concedere una via d’uscita: “Nell’ultimo periodo ho sentito tante cose, il ragazzo è stato indisponibile per molto tempo. Gli è successo davvero di tutto ma lui non se n’è mai andato, preferendo rimanere a Napoli. Speriamo che la sorte sia migliore e che riesca ad allenarsi e a giocare con maggiore continuità. Victor punta in alto, vuole aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo principe della Champions: gli piacerebbe giocarla da protagonista, questa è l’ambizione di qualsiasi giocatore che vuole il massimo per la propria carriera. E’ un ragazzo generoso che ha la possibilità di mettersi in mostra, speriamo che tutto proceda per il meglio”.
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Osimhen e l’ambientamento a Napoli: “C’è bisogno di tempo”
E’ abbastanza lampante il fatto che questo lungo stop non abbia aiutato Osimhen ad assimilare per bene i meccanismi della rosa di Gattuso, ritardandone l’inserimento a tutti gli effetti: “E’ stato fuori tanto tempo e la squadra si allena tutta insieme da molto. Serve tempo per fare gruppo, il lavoro si svolge tutto insieme. Victor è stato indisponibile per 94 giorni, poi c’è stata la botta di Bergamo. Non è considerato un bomber? Tempo al tempo, poi facciamo due chiacchiere…”.