Il Napoli ha spesso affrontato l’Europa League come un fastidio che toglieva energie in campionato. Troppe le premature eliminazioni.
Quattro eliminazioni e tre passaggi del turno ai sedicesimi di finale. Il rapporto del Napoli con l’Europa League è sempre stato piuttosto altalenante. In alcune stagioni sembrava quasi fosse un fastidioso intermezzo di cui liberarsi prima possibile, mentre in altri casi gli azzurri ci hanno anche provato per poi uscire più avanti nel percorso europeo.
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Il Napoli in Europa League: quattro eliminazioni ai sedicesimi
Delle quattro eliminazioni ai sedicesimi l’ultima è quella del 2018 con il Lipsia. 1-3 al San Paolo e l’inutile 0-2 in Germania per un gruppo, quello di Sarri, completamente proiettato sulla meravigliosa cavalcata scudetto terminata poi a Firenze. Stessa storia nel 2013, eliminazione evitabile col Viktoria Plzen col Napoli di Mazzarri in piena corsa per il titolo in Serie A. Due volte invece il giustiziere del Napoli ai sedicesimi è stato il Villarreal. 2011 e 2016, in entrambi i casi Hamsik illude ma non basta per passare il turno. Cosa che è invece accaduta due anni fa con Ancelotti.
L’edizione più dolce: la semifinale contro il Dnipro
Lo Zurigo avversario morbido, doppio successo azzurro all’andata e al ritorno, poi il Salisburgo e l’uscita ai quarti con l’Arsenal. Tutto ok anche nel 2014, sedicesimi con lo Swansea e poi il ko col Porto agli ottavi. Il ricordo più bello però è sicuramente quello del 2015, con Rafa Benitez. Di fronte il Trabzonspor: 4-0 azzurro in Turchia e 1-0 facile facile al ritorno. Un percorso netto proseguito con la Dinamo Mosca e il 4-1 a Wolfsburg e schiantatosi in semifinale sullo scoglio Dnipro, con gli arbitraggi di Moen e Mazic che ancora oggi bruciano da morire: Coppa Uefa esclusa, l’unica volta in cui il Napoli ci è andato davvero vicino.