Conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Rijeka per Gennaro Gattuso: “Chi cerca alibi non può stare con me”.
Il Napoli ha subito l’occasione di dimenticare il brutto k.o. interno col Milan: una vittoria in Europa League contro il Rijeka sarebbe una più che utile medicina per guarire dal pessimismo cosmico che sembra essersi abbattuto su Castel Volturno, alimentato dalle voci di un post-partita particolarmente infuocato negli spogliatoi del ‘San Paolo’. I tre punti rinsalderebbero il primato nel girone e permetterebbero di guardare agli ultimi due impegni con maggiore ottimismo, così da mettere una sorta di piccola ipoteca sulla qualificazione ai sedicesimi di finale.
Per Gennaro Gattuso c’è stata l’opportunità di mettere a tacere tutte le malelingue in conferenza stampa, perfettamente sfruttata dal tecnico calabrese che ha rigettato con forza le ricostruzioni fantasiose emerse dopo il fischio finale di Napoli-Milan: “Le vicende esterne sarebbero degli alibi e chi vuole stare con me non può cercarne. Ogni giorno lavoro a 300 all’ora, voglio essere circondato da persone con passione e questo lo vedo nella mia squadra. Con i ragazzi ho parlato, non ci ho litigato. Impegno e appartenenza ci sono sempre, ma in questo momento tutto ciò non basta e bisogna tirare fuori qualcosa di più. Se giochiamo bene ci sediamo, non deve succedere. Dopo un anno la responsabilità è mia, non c’è stato nessun massacro nei confronti della squadra. I ragazzi sanno qual è il mio modo di intendere il calcio”.
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Gattuso è consapevole delle statistiche positive fatte registrare dal suo Napoli in questo primo scorcio stagionale, che però da sole non bastano per colmare interamente il gap con chi sta davanti: “I numeri dicono che giochiamo un gran calcio ma serve più malizia, più cattiveria. Qualcuno qui pensa che dovevamo fare 130 punti e non perdere mai, io so cosa proponiamo e che possiamo fare meglio. La strada che abbiamo intrapreso mi piace. Dobbiamo alzare l’asticella ed entrare immediatamente in partita, senza regalare nulla perché gli altri non ci fanno regali. Non bisogna soltanto giudicare i risultati ma anche leggere gli altri dati: la squadra si comporta alla grande ma, per distruggere gli avversari, ci manca questo passaggio”.
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