Il Napoli rischia il deferimento per il mancato rispetto del protocollo prima della gara contro la Juventus.
Mentre il Napoli lavora con i suoi legali al ricorso contro la dura sentenza della Corte d’Appello, che ha confermato lo 0-3 a tavolino contro la Juventus e il punto di penalizzazione, arrivano cattive notizie per la società azzurra che rischia seriamente di subire una sanzione ancora più pesante.
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Secondo quanto riporta ‘la Repubblica’ infatti tra poche ore il procuratore federale Giuseppe Chiné chiuderà il procedimento aperto qualche settimana fa per accertare eventuali violazioni del protocollo sanitario da parte del Napoli prima della gara contro la Juventus. Il procuratore dovrà decidere se archiviare il caso o procedere col deferimento alla Disciplinare, sempre più probabile dopo la durissima sentenza emessa dalla Corte d’Appello che ‘accusa’ il Napoli di mancato rispetto dei principi di lealtà e probità sportiva. A questo punto resta da capire non solo se la società azzurra verrà deferita ma per quale violazione. Nel caso in cui il procuratore Chiné sposasse in toto la linea della corte presieduta da Sandulli, il Napoli rischierebbe una sanzione molto pesante. Se invece al Napoli verrà contestata solo la violazione del protocollo, la pena potrebbe essere più lieve e limitarsi alla semplice ammenda. De Laurentiis intanto tira dritto per la sua strada, intenzionato a continuare la battaglia legale in tutte le sedi. Il primo passo sarà davanti al Collegio di Garanzia del CONI dove l’avvocato Grassani, storico legale del club, potrebbe essere affiancato da un altro collega.
Il tutto mentre lo stesso Grassani ieri ha confermato l’intenzione di ricorrere contro la decisione della Corte d’Appello federale, ritenuta offensiva dalla società: “E’ un quadro durissimo, di inusitata gravità, che il Napoli rispedisce al mittente. E’ una sentenza più dura e più pesante di quella di primo grado”. Secondo il legale dalla sentenza emerge “una patente di scorrettezza e slealtà che indigna tutti, dal presidente De Laurentiis all’ultimo dei magazzinieri. Il Napoli non aveva scelta in quelle ore concitate della vigilia, avevamo in mano i provvedimenti e le ordinanze di due Asl e della Regione Campania che impedivano di viaggiare”. Ecco perché la battaglia va avanti: “Il Napoli non si arrende e non si arrenderà mai. E’ un pronunciamento che ci offende, faremo ricorso presso il terzo grado della giustizia sportiva che è l Collegio di Garanzia del Coni e anche, eventualmente, alla giustizia amministrativa, ovvero Tar e Consiglio di Stato”.
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