I giornali parlano già di flop Osimhen ma gli ultimi precedenti consigliano cautela nei giudizi troppo affrettati.
Sono bastate un paio di prestazioni sottotono, peraltro dopo un inizio di stagione più che promettente, per fare partire i processi: chi è davvero Osimhen? L’attaccante nigeriano vale i tanti milioni investiti dal Napoli in estate per strapparlo al Lille? Può essere lui il terminale offensivo di una squadra che punta in alto?
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Un inizio di stagione tra speranze, gol e critiche
Alla prima giornata di campionato Osimhen parte dalla panchina ma il suo ingresso in campo cambia di fatto la partita col Parma. Il numero 9, pur senza segnare, risulta decisivo per sbloccare la gara tanto che tutti chiedono a Gattuso di trovargli spazio anche a costo di cambiare l’amato 4-3-3, modulo con cui il Napoli si è tolto tante soddisfazioni nel finale della scorsa stagione. Peccato che il tecnico non abbia bisogno di consigli dato che è stato proprio lui a volere fortemente Osimhen, ritenuto l’attaccante perfetto per il suo modo di vedere il calcio. Una settimana dopo il nigeriano è titolare nella goleada contro il Genoa, fornisce un assist ma non si sblocca. Il primo gol arriva dopo la pausa per le nazionali contro l’Atalanta, sembra solo l’inizio ma a Benevento e contro il Sassuolo l’attaccante resta a secco fornendo due prestazioni non all’altezza. Mentre in Europa League stecca nella sconfitta contro l’AZ Alkmaar e parte dalla panchina a San Sebastian, salvo entrare a mezz’ora dalla fine per rimediare un rosso decisamente evitabile che gli impedirà di scendere in campo contro il Rijeka.
Il flop Osimhen: vi ricordate Duvan Zapata?
Lo score di Osimhen, ad oggi, parla di un solo gol in 7 presenze tra campionato ed Europa League. Troppo poco per chi era stato presentato forse con troppa enfasi come il ‘nuovo Cavani’ e così tra i tifosi inizia a serpeggiare qualche dubbio. Le qualità del nigeriano però non possono essere messe in discussione: fisicità, progressione palla al piede e velocità sono da potenziale top player. La giovane età (22 anni a dicembre) e il naturale periodo di ambientamento necessario per chi arriva da un altro campionato consigliano prudenza nell’etichettare come flop l’acquisto più oneroso nella storia del Napoli. Anche perché la piazza nel recente passato ha già bruciato uno come Duvan Zapata: ieri considerato non all’altezza sotto il Vesuvio, oggi trascinatore assoluto della rivelazione Atalanta pure in Champions League tanto che in estate il Napoli aveva cullato l’idea di riportarlo in azzurro. Il tutto senza dimenticare il più recente caso Lozano. La fretta, nella vita come nel calcio, resta insomma cattiva consigliera. Osimhen d’altronde finora non è mai stato un bomber da 20 gol a stagione ma i suoi movimenti possono aprire spazi che toccherà soprattutto ai compagni sfruttare. Prima di fare partire i processi, meglio aspettare.