Milik torna a parlare dal ritiro della Polonia: “Mi aspettavo di non essere inserito in lista, mancanza di comunicazione non professionale”.
Alla fine è rimasto, ma non potrà essere utile alla squadra: Arkadiusz Milik non fa parte della lista dei giocatori utilizzabili dal Napoli in Serie A e in Champions e trascorrerà – almeno fino a gennaio – un periodo da separato in casa finché non si presenterà l’occasione di andare via, che sia con un indennizzo minimo o a parametro zero.
Dopo aver lasciato parlare i giornali e i media, è proprio Milik a rompere il silenzio dal ritiro della Polonia, con cui ha da poco sfidato l’Italia in Nations League. Ai microfoni di ‘Sportowefakty’, l’ex Ajax ha provato a ricostruire la tormentata vicenda che lo ha visto protagonista: “Di me si è parlato troppo senza dire l’esatta verità. Ora voglio fare chiarezza. Il Napoli mi ha offerto il rinnovo dicendomi: firma o sarai ceduto. Io ho deciso di cambiare, di provare nuovi posti: ci sono stati diversi colloqui ma la pandemia ha complicato tutto. Non faccio nomi di club ma dico che per un trasferimento servono diversi accordi: l’ok da parte mia c’era, mancava l’intesa tra i club. Era una società italiana? Sì. Con la Roma ho svolto le visite mediche, c’è stato anche un comunicato. Ma non dico a quale squadra sono stato più vicino. Se fossi attaccato ai soldi avrei già rinnovato, la proposta era buona. Io, però, ho 26 anni e sentivo di voler provare qualcosa di diverso: la vita di un atleta è bella ma breve, questo è il momento giusto per una nuova sfida. Da parte mia non c’è ostilità nei confronti del Napoli, ho passato 4 anni meravigliosi. Ai giornalisti italiani piace aggiungere un po’ di tono drammatico. Spero che, dopo questa intervista, i tifosi capiscano che non ho mai mancato di rispetto al club. La mia intenzione era quella di separarmi in armonia, ma il Napoli non ha mai discusso con le squadre in cui volevo andare: per me non è stato bello“.
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Milik e De Laurentiis, incontro in vista?
Milik si è poi soffermato sul suo rapporto con Aurelio De Laurentiis, senza lasciar trasparire segni di rancore: “Con il presidente ho sempre avuto un buon rapporto, so come ragiona e non credo che sia stato influenzato dai media. Non so se, parlandoci, potrebbe cambiare qualcosa. Di sicuro io mi allenerò come si deve fino all’ultimo giorno di contratto. Le esclusioni dalle liste per la Serie A e per la Champions le ho scoperte dai giornali, ma me l’aspettavo. Però c’è stata una mancanza di comunicazione non proprio professionale. Negli ultimi due anni sono stato capocannoniere e ho sempre dato il massimo. Non mi piace che la mia ragazza legga offese nei miei e nostri confronti: non c’è odio, ma la gente legge cose che non corrispondono al vero. I diritti d’immagine del mio ristorante? Sono detenuti al 100% dal Napoli, ma questo non c’entra con la mia volontà di andare via”.