Il caso relativo a Juve-Napoli impone una riflessione a tutta la Serie A: torna di moda l’ipotesi dei playoff per snellire la struttura del campionato.
Ci abbiamo sperato, che potesse risolversi tutto, ma il problema Covid è tornato a far paura e ora non si può più far finta di nulla. Il caso Genoa era un campanello d’allarme importante che nessuno ha voluto ascoltare ma il problema c’è, e bisogna farci i conti. Proseguono i contagi a catena che ora stanno travolgendo anche altre squadre di Serie A – Juve compresa – e le nazionali in ritiro a Coverciano. La sosta poteva servire per tamponare l’emergenza e sperare in un ritorno alla normalità, ma a quanto pare non sarà così e quindi va ripensato un po’ tutto, dal protocollo ai calendari.
Il caso Juve-Napoli ha dimostrato che il regolamento in tempi di Coronavirus presenta più di qualche zona d’ombra e di sicuro ci sarà da lavorarci su, ma la sensazione è che il primo passo da fare sia decongestionare il calendario. Sempre più partite potrebbero essere rinviate e quindi servono momenti liberi in cui infilare i possibili recuperi, altrimenti tutto il resto diventa una montagna insormontabile. Ecco perché sta riprendendo corpo l’idea di playoff e playout, che non fanno impazzire la Lega ma rischia presto di diventare l’unica ipotesi percorribile.
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Playoff e playout in Serie A: ecco come potrebbero essere strutturati
Il girone d’andata sarebbe completato in ogni caso, poi andrebbe studiata la formula giusta. Un secondo turno ‘a orologio’ con meno partite (340-350 anziché 380), in cui le squadre affronterebbero solo quelle che le precedono o che le seguono direttamente in classifica, con i punti sommati a quelli ottenuti prima dello stop per generare una classifica che possa determinare i playoff e i playout conclusivi. Il piano B è una final eight sul modello dell’ultima Champions, sia per i piani alti che per la zona retrocessione, con gare di andata e ritorno e vantaggi per le prime quattro classificate, come già accade in Serie B. Solo ipotesi, per il momento, ma l’unico giudice è soltanto il Coronavirus.