La pesante svalutazione di Allan lascia qualche rimpianto per le ricche offerte ricevute solo pochi mesi fa: il Napoli poteva incassare il doppio.
25 milioni più altri 5 di bonus. Meno della metà di quelli che il Napoli poteva incassare dalla sua cessione solo un anno e mezzo fa. Ma è stato un anno e mezzo particolarmente tribolato per Allan: da elemento fondamentale di una mediana favolosa a riserva di tutti i suoi compagni.
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La svalutazione di Allan: il PSG offriva 60 milioni
Era diventato una colonna, per il Napoli e anche per il Brasile, visto che da quelle parti uno con le sue qualità tecniche non è così facile da trovare. Imprescindibile, tanto che Ancelotti a marzo lo incatenò con sé a Castel Volturno. Una scelta che, col senno di poi, forse poteva essere diversa. Il Napoli aveva già rifiutato gli assalti lo scorso gennaio, col Paris Saint Germain che era disposto ad arrivare fino a 60 milioni di euro. Stessa risposta l’estate successiva, nonostante le prestazioni del numero 5 non fossero mai più state all’altezza delle precedenti.
Lo scontro con De Laurentiis jr, la panchina, il declino
L’ultima stagione per Allan è stata un vero calvario. L’infortunio, poi l’ammutinamento che l’ha visto anche protagonista di una lite con Edo De Laurentiis. Poi – pare – un tentativo di furto a casa sua e da lì in poi il lento declino, dal diverbio in allenamento con Gattuso all’esclusione dai titolari. Fabian–Demme–Zielinski, poi Lobotka, a seguire Elmas. Il Napoli ha imparato a fare a meno di Allan, tanto che dopo il lockdown ha giocato solo 220 minuti. Cessione inevitabile, prezzo dettato dal lento declino. E’ stata una bella storia, poteva sicuramente chiudersi meglio. Allan adesso va all’Everton e ritrova proprio Ancelotti. E non c’è più catena che tenga: di sicuro stavolta nessuno lo trattiene.