Aurelio De Laurentiis lancia una frecciata al suo ex tecnico Maurizio Sarri, ora alla Juventus e prossimo avversario in finale di Coppa Italia.
Mercoledì sera ci sarà poco spazio per i ricordi, per quello che fu in un triennio da record: Maurizio Sarri si appresta ad affrontare il Napoli, a cui contenderà la Coppa Italia da allenatore della Juventus. Un tuffo nel passato per il tecnico toscano, che magari lo porterà a ripensare alla brusca separazione avvenuta nel 2018 e al culmine di una lotta avvincente per lo Scudetto, perso in quel famoso albergo di Firenze dove avvenne la disfatta azzurra.
Quella stagione resta comunque uno dei punti più alti della gestione di Aurelio De Laurentiis che, nell’intervista concessa al ‘Corriere dello Sport’, ha ‘tirato le orecchie’ a Sarri per un comportamento ritenuto non all’altezza della delicata situazione: “Usò la scusa volgare dei soldi e mi fece incazzare, mi costrinse a cambiare allenatore quando aveva ancora altri due anni di contratto. A febbraio mi invitò in Toscana a pranzo e non parlò di chiusure. Arrivò a creare incertezze nel club fino al giorno che precedette l’ultima partita”.
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De Laurentiis e Sarri: storia di un amore-odio
Il contributo di Sarri alla causa partenopea è stato encomiabile, ma De Laurentiis ha tenuto a ricordare anche i propri meriti, soprattutto sotto l’aspetto del mercato: “Tre stagioni indimenticabili? Un deus ex machina, ma anche nel calcio sono importanti il regista e il produttore. E’ ovvio che l’imprenditore dia delle indicazioni e che gli venga riconosciuta parte del merito, non solo la colpa della sconfitta. Chi ha acquistato Cavani? Il sottoscritto. E Mazzarri? Benitez? Higuain? Sarri? All’epoca la città venne tappezzata di striscioni contro di me“.