Il punto su quando riparte la Serie A con tutte le ultime dichiarazioni. L’annuncio del Ministro: “Prima la Coppa Italia”.
Tutte le venti squadre di Serie A hanno ripreso gli allenamenti, prima individuali e poi collettivi, come permesso dal Governo dopo l’ok del CTS sulle modifiche al protocollo richieste da Lega e FIGC. CTS che ha approvato anche il protocollo per le partite, passo fondamentale che ha consentito al Ministro Spadafora di dare il via libera al ritorno in campo a partire dal 20 giugno. Ma con la possibilità di giocare le semifinali di Coppa Italia una settimana prima.
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Venerdì 5 giugno ore 8.30 – Come previsto ad aprire le danze dopo il lungo stop al calcio causa pandemia saranno le semifinali di Coppa Italia. Il Ministro Spadafora, primo sponsor di questa soluzione, ha infatti annunciato che Juventus–Milan e Napoli–Inter si giocheranno rispettivamente il 12 e 13 giugno mentre la finale è stata già fissata per il 17 giugno. Tre giorni prima della ripresa del campionato con i recuperi di Torino–Parma e Verona–Cagliari: “La ripresa del calcio con la Coppa Italia, come auspicato, avverrà. Le due semifinali sono state anche anticipate per avere un calendario fitto successivo. La prima ci sarà il 12, poi il 13 la seconda e il 17 la finale. Avevo chiesto al mondo del calcio che si potesse ripartire con la Coppa Italia perché saranno tre partite, due semifinali e la finale, che saranno mandate in onda dalla Rai e dunque potranno essere viste da tutti gli italiani”.
La Lega di Serie A ha ufficializzato il calendario della ripartenza. Come previsto le prime gare si giocheranno tra il 20 e il 21 giugno, si tratta dei quattro recuperi della venticinquesima giornata:
Torino-Parma (20/06 ore 19.30)
Verona-Cagliari (20/06 ore 21.45)
Atalanta-Sassuolo (21/06 ore 19.30)
Inter-Sampdoria (21/06 ore 21.45)
Il primo turno completo, valido per la ventisettesima giornata, si giocherà invece tra 22, 23 e 24 giugno:
Fiorentina-Brescia (22/06 ore 19.30)
Lecce-Milan (22/06 ore 19.30)
Bologna-Juventus (22/06 ore 21.45)
Verona-Napoli (23/06 ore 19.30)
SPAL-Cagliari (23/06 ore 19.30)
Genoa-Parma (23/06 ore 21.45)
Torino-Udinese (23/06 ore 21.45)
Inter-Sassuolo (24/06 ore 19.30)
Roma-Sampdoria (24/06 ore 21.45)
Atalanta-Lazio (24/06 ore 21.45)
Venerdì ore 14.30 – L’Assemblea di Lega ha deciso di dare prima lo spazio alla Coppa Italia e poi darà il via alla maratona di campionato. Il 20 giugno, come ufficializzato dal Ministro Spadafora ieri sera, la Serie A ripartirà, ma lo farà dai recuperi delle partite rinviate. Sarà un restart al rilento, graduale, com’è anche la ripresa della vita normale post emergenza Covid-19. Dunque, stando a quanto riporta Sky Sport, tra il 20 e il 21 giugno saranno disputate le quattro partite della 25ª giornata: Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma. Confermate, invece, le date per la Coppa Italia: 13 e 14 giugno le semifinali e il 17 la finale. L’unica squadra che rischia di dover disputare 3 partite consecutive a distanza di poco tempo è l’Inter, che non ha caso ha alimentato delle polemiche in merito alla ripresa dalla coppa.
Giovedì ore 20.01 – Doveva essere il giorno decisivo, così è stato. Dopo l’incontro tra il Ministro dello Sport, Spadafora ed i vertici del calcio italiano è arrivato il via libera definitivo alla ripresa dei campionati di Serie A e Serie B, oltre che della Coppa Italia. L’annuncio è stato dato da Spadafora al termine di un colloquio col premier Conte: “C’è l’ok del CTS al protocollo proposto dalla Federcalcio sulla ripartenza, ma confermando la quarantena fiduciaria nel caso in cui un giocatore dovesse risultare positivo. Tutti i tamponi non devono ledere sulle necessità generali di tutti i cittadini italiani, non ci devono essere percorsi preferenziali. La FIGC mi ha assicurato che in caso di un’ulteriore sospensione dovuta ad un nuovo innalzamento della curva di contagio, ci saranno un piano B ed un Piano C, ovvero i playoff e playout, oppure la cristallizzazione della classifica. Il metodo poi sarà deciso in autonomia dalla FIGC. Il campionato può quindi così ripartire il 20 giugno. Mi sono confrontato con il Presidente Conte che ha espresso il suo compiacimento sulla soluzione unitaria trovata”.
Non solo, lo stesso Ministro ha chiesto che prima del campionato a ripartire sia la Coppa Italia: “Il mio auspicio è che si possa dare un segnale positivo al Paese per esempio sfruttando la settimana tra il 13 ed il 20 per completare la Coppa Italia”.
26 maggio ore 19.30 – L’Assemblea di Lega si è conclusa, sostanzialmente senza grosse novità. Nella nota diffusa si legge che i “licenziatari dei diritti audiovisivi dovranno rispettare i contratti” e pagare la sesta rata richiesta dalla Lega. Non ci saranno sconti, il campionato ripartirà ed evidentemente non ci sono le condizioni per richiedere una dilazione. Inoltre, la Serie A fa sapere di aver valutato le soluzioni per la ripresa: “La Lega ha analizzato le diverse ipotesi di calendario che consentano la disputa della gare di campionato e di Coppa Italia e ha deciso di aggiornarsi a venerdì su questo tema”. Dunque, non c’è ancora una presa di decisione netta su quali squadre scenderanno per prima in campo, o se sarà prima la Coppa o il campionato ad inaugurare la ripresa post-Covid.
Secondo la Gazzetta dello Sport, non tutti i club sono d’accordo col partire dai recuperi. C’è chi preferirebbe iniziare dalla 27ª giornata e chi dalla Coppa Italia. Le decisioni in merito saranno prese solamente in seguito all’ultima parola del Ministro Spadafora, il quale giovedì annuncerà ufficialmente le sorti del calcio italiano.
Lunedì 25 maggio ore 16.30 – La Serie A potrebbe ricominciare dalle partite rinviate. Sono 8 le squadre che hanno una gara in meno, e la Lega vorrebbe proporre di ripartire proprio dai quattro recuperi. Quasi un assaggio, un test di quello che sarà quando tutte e 20 squadre scenderanno in campo. Dunque, secondo Sky, il 13 o il 20 giugno la Serie A potrebbe ricominciare solo dai quattro incontri: Atalanta-Sassuolo, Hellas Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma. Il motivo è semplice: nel caso in cui il campionato dovesse fermarsi nuovamente, tutte le squadre avrebbero lo stesso numero di partite giocate. Se la proposta in Assemblea dovesse trovare il consenso di tutti i club, dal weekend successivo a quello del recupero si giocherebbe la 27ª giornata.
Lunedì 25 maggio ore 9.00 – In anticipo rispetto alle previsioni già domenica la FIGC ha inviato al Governo il protocollo sanitario che verrebbe adottato per la ripresa dell’attività agonistica. Ora il documento verrà esaminato dal CTS. Il Ministro dello Sport, Spadafora, intanto intervistato dal TG3 ha confermato le possibili date della ripartenza: “Le due date possibili per la ripresa della Serie A sono il 13 e il 20 giugno. Il 28 maggio ho convocato il mondo del calcio per valutare insieme la data della possibile ripartenza e poter decidere insieme se e quando possa riprendere il campionato”.
Il nodo adesso potrebbe essere rappresentato dalla trasmissione in chiaro delle partite, richiesta già precedentemente avanzata da Spadafora e su cui il Ministro continua a insistere: “Molti mi hanno chiesto di fare riferimento al modello tedesco, lì si è trovato l’accordo per trasmettere Diretta Gol in chiaro, con le singole partite per gli abbonati. Dovremo assolutamente pensarci. Questo eviterà assembramenti in luoghi pubblici e bar se si riprendesse”.
Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora è intervenuto a La Vita in Diretta su Rai1: “Abbiamo pubblicato poco fa il protocollo che consentirà alle squadre di allenarsi. Il Comitato tecnico-scientifico ha dato la sua approvazione. Inoltre, lunedì 25 riceverò un dossier dalla Figc per riprendere il campionato. Questo lo girerò al Cts, così da avere un orientamento preciso già per il 28 maggio, quando decideremo se ci sono le condizioni per riprendere il campionato“. Il numero uno dello sport è tornato a parlare dello scontro che ha avuto nei mesi passati con i dirigenti del mondo del calcio: “Ho detto un secco no a chi mi chiedeva le date quando contavamo ancora morti e trasferivamo le bare. Ma oggi sono ottimista sulla ripresa di tutto il Paese e quindi anche del calcio. La linea di prudenza avuta ci consente di essere ottimisti. Se non l’avessimo avuta, non voglio immaginare dove saremmo arrivati”.
Dunque, la Federcalcio invierà un documento sulle linee guida per riprendere il campionato, e nel frattempo le società possono cominciare ad applicare il protocollo per gli allenamenti di gruppo. A scanso di ulteriori proteste.
Il Consiglio Federale ha deciso le sorti del calcio italiano. La Serie A, la Serie B e la Serie C proseguiranno con le dovute norme di sicurezza. Destino diverso per i campionati dilettantistici, i quali saranno costretti a non terminare le competizioni. I campionati professionistici dovranno terminare entro il 20 agosto. Il termine per chiudere la stagione calcistica in Italia è fissato al 31 agosto. Durante il Consiglio è emersa la volontà di proseguire i turni di Coppa Italia a Campionato di Serie A concluso. In caso di nuova sospensione temporanea la FIGC pensa a “brevi fasi di playoff e playout”. Mentre se l’interruzione fosse definitiva “la classifica sarà definita applicando oggettivi coefficienti correttivi che tengano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni”.
Mercoledì 20 maggio ore 09.07 – Un importante passo in avanti per la ripresa del campionato arriva dall’ok definitivo del CTS al nuovo protocollo presentato dalla Lega sugli allenamenti collettivi. Tutte le richieste dei club su tamponi e quarantena, infatti, sono state accolte dai medici e dunque le squadre potranno finalmente riprendere la preparazione in vista del sempre più probabile ritorno in campo. Un accordo quello sul protocollo salutato con favore sia dal Governo che dalla FIGC.
Tanto che il Ministro Spadafora ha ufficialmente annunciato la data in cui si deciderà se e quando ripartirà il campionato: “Ho convocato per il 28 maggio, alle ore 15, una riunione con Gravina, Dal Pino e tutte le altre componenti. Credo che giovedì prossimo saremo nelle condizioni di avere tutti i dati a disposizione, rispetto all’evoluzione dell’emergenza sanitaria, per poter decidere se e quando ripartirà la Serie A”.
Martedì 19 maggio ore 10.03 – Dopo l’ultimo DPCM anche la FIGC è stata costretta a uniformarsi disponendo lo stop a ogni manifestazione sportiva, campionato di Serie A compreso, fino a domenica 14 giugno. Una disposizione che senza una deroga ad hoc da parte del Governo di fatto esclude la data del 13 giugno come quella della possibile ripartenza. A questo punto, quindi, tutto rischia di slittare almeno di altri sette giorni e renderebbe molto complicato chiudere il campionato entro il 2 agosto come vorrebbe l’UEFA per poi lasciare spazio alle coppe europee. Ecco perché la FIGC starebbe pensando nuovamente alla possibilità di introdurre i playoff per l’assegnazione dello Scudetto tra le prime quattro classificate (Juve, Lazio, Inter e Atalanta) ed i playout per decretare le tre retrocesse tra le ultime sei (Brescia, SPAL, Lecce, Genoa, Sampdoria e Torino). Una soluzione quella dei playoff non troppo ben vista dalla Lega ma che ridurrebbe drasticamente il numero delle partite da giocare e permetterebbe di utilizzare solo gli stadi del Centro-Sud, zona del Paese meno colpita dall’epidemia.
Lunedì 18 maggio ore 9.06 – Prima di ripartire con gli allenamenti collettivi le squadre di Serie A aspettano l’ok del CTS alle modifiche del protocollo ritenute necessarie dalle stesse società. In particolare nella bozza stilata dalla Lega e inviata dalla FIGC al Ministero dello Sport sparisce l’obbligo dei ritiri, mentre i giocatori verranno sottoposti ai tamponi ogni 3-4 giorni. Inoltre in caso di positività al Coronavirus verrà messo in quarantena solo il singolo giocatore mentre il resto del gruppo andrà in ritiro ma potrà continuare ad allenarsi e sarà sottoposto a tamponi ogni 48 ore per scongiurare il rischio di nuovi contagi. Il Ministro Spadafora ha confermato di aver ricevuto il nuovo protocollo promettendo una risposta rapida da parte del CTS.
Domenica 17 maggio ore 09.10 – Dopo l’ok agli allenamenti collettivi inserito nel prossimo Decreto in uscita, il Governo al momento preferisce ancora non sbilanciarsi sulla ripresa del campionato come spiegato dal Premier Conte in conferenza: “Il Ministro Spadafora sta seguendo con grande attenzione la situazione ed è molto responsabile. Bisogna aspettare che si realizzino delle condizioni per garantire la massima sicurezza per la ripresa del campionato. Serve qualche garanzia in più che in questo momento non c’è. Speriamo si realizzi quanto prima”.
Lo stesso ministro Spadafora, in diretta su Facebook, ha spiegato perché attualmente non c’è una data per il ritorno in campo della Serie A: “Bisognerà vedere le curve del contagio dopo la riapertura vera del 18 maggio. Il mio auspicio è che si possa riaprire il 13 giugno, ma non può essere una data certa oggi. Sappiamo, o meglio, speriamo ripartano da lunedì gli allenamenti. Il Governo ha dato il suo via libera, ora dipende dai club. Il protocollo la Figc lo aveva accettato, poi qualcosa non è andato bene nel mondo del calcio. Evidentemente tra Figc e Lega non c’è uniformità. Anche nel mondo del calcio ci sono posizioni diverse, anche tra i calciatori ricevo molti messaggi sui social, cercano di contattarmi per dirmi le loro preoccupazioni”.
Intanto il Parma ha annunciato che lunedì inizia il ritiro a Collecchio e gli allenamenti collettivi, così come previsto dal protocollo tanto contestato da molti altri club di Serie A.
Venerdì 15 Maggio ore 19.00 – Il presidente della Figc Gabriele Gravina è intervenuto ai microfoni della Rai in merito alle modifiche del protocollo: “Ci preoccupa il tema del positivo che manda tutta la squadra in isolamento per due settimane. Questo tema lo affronteremo con determinazione e attenzione, per evitare di incrinare i rapporti che portino tensioni e lo stop al campionato”.
Venerdì 15 maggio ore 9.30 – Un nuovo ostacolo sulla strada della ripresa arriva dal protocollo imposto dal CTS alla Federcalcio ma che poco piace ai club. A guidare la rivolta sarebbe l’Inter, spalleggiata tra gli altri anche da Milan e Napoli. Tanto che la Lega ha diramato una nota in cui chiede sostanziali modifiche: “Si è svolta in video conferenza una riunione tra rappresentanti delle Società e medici delle stesse per un’analisi delle indicazioni sulla ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio. L’incontro si è svolto in un clima propositivo e di collaborazione tra Club e componente medica, con l’obiettivo di trovare soluzioni idonee e praticabili nell’applicazione delle istruzioni ricevute, con particolare riferimento alla quarantena di gruppo e alla responsabilità dei medici sportivi. A tale proposito domani mattina la Lega Serie A, insieme ai vertici della FMSI e al Dott. Nanni, si riunirà con la Figc, per individuare insieme un percorso costruttivo di confronto con il Ministro della Salute, con il Ministro per le politiche giovanili e lo Sport, con il CTS, e giungere a un protocollo condiviso”.
La Serie A, insomma, chiede di copiare il modello tedesco senza obbligare le squadre a una lunghissima quarantena e bloccare nuovamente tutto nel caso in cui giocatore fosse trovato positivo.
Mercoledì 13 maggio ore 17– Incassato il via libera definitivo del Governo per la ripresa degli allenamenti di squadra dal 18 maggio, la Lega nell’Assemblea odierna ha ufficialmente proposto la data della possibile ripartenza del campionato di Serie A: “Per quanto riguarda la ripresa dell’attività sportiva è stata indicata, in ossequio alle decisioni del Governo e in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori, la data del 13 giugno per la ripresa del campionato. L’Assemblea ha inoltre indicato il Dott. Nanni della Società Bologna per rappresentare nella Commissione medico scientifica della Figc le istanze delle Società, che saranno previamente informate in sede assembleare”. L’obiettivo, insomma, è tornare in campo e concludere la stagione entro agosto in modo da permettere alle squadre ancora impegnate di partecipare pure alle coppe europee.
Lunedì 13 maggio ore 16.48 – Il Ministro Spadafora è intervenuto in Parlamento, prima al Senato e poi alla Camera, parlando anche della possibile ripresa della Serie A e confermando l’ok agli allenamenti dal 18 maggio: “Ho ricevuto una lettera del presidente della Figc Gravina, in cui ha reso noto che la Figc ha accolto tutte osservazioni del Comitato Tecnico Scientifico, riadattando il protocollo consentendo senza altre difficoltà di riprendere gli allenamenti dal 18 maggio. Procediamo con prudenza verso la riapertura.So quanto sia importante dal punto di vista sociale il calcio, non riconoscerlo sarebbe paradossale, è un’industria con un importante giro d’affari e ogni anno dà al Fisco oltre 1 miliardo. L’inasprimento del dialogo è eccessivo agli occhi di quegli italiani che pensano alla salute. Le valutazioni del CTS sul protocollo sono numerose e cito queste tre significative: quarantena di squadra in caso di un positivo all’interno del gruppo, responsabilità dei medici delle società e i tamponi che non dovranno impattare sui bisogni dei cittadini. Il campionato riprenderà soltanto in totale sicurezza e bisognerà portare a termine dei compiti fondamentali. Nel calcio non può esserci distanza tra i giocatori, per questo motivo è importante che si vada in quarantena in presenza di un caso di positività. Dobbiamo avere la certezza che sarà garantita la tutela della salute di tutti i protagonisti”.
Lunedì 11 maggio ore 18.30 – E’ arrivata la nota congiunta del Ministro dello Sport e del Ministro della Salute sulla ripresa degli allenamenti collettivi: “Il parere sul protocollo presentato dalla FIGC è stato espresso oggi dal Comitato Tecnico Scientifico e conferma la linea della prudenza sinora seguita dai ministeri competenti. Le indicazioni del Comitato, che sono da considerarsi stringenti e vincolanti, saranno trasmesse alla Federazione per i doverosi adeguamenti del Protocollo in modo da consentire la ripresa in sicurezza degli allenamenti di squadra a partire dal 18 maggio“.
Uno dei punti più controversi resta l’isolamento obbligatorio di 14 giorni, non solo per gli eventuali calciatori contagiati, ma anche per tutti coloro che sono venuti in contatto con i positivi al Coronavirus. Una misura che rischia seriamente di bloccare ancora il campionato.
Sabato 9 maggio ore 14.00 – Dopo il cauto ottimismo sulla ripresa della Serie A diffuso dalla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, a frenare di nuovo sulla ripartenza del calcio è il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che intervistato da ‘Seila TV’ si mostra preoccupato per le ultime notizie: “Le notizie di queste ore dei contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare. Fino a quanto non capiremo quale sarà l’evoluzione sanitaria, non potremo dare una risposta certa. La parola d’ordine, anche alla luce del recente incontro col Comitato tecnico-scientifico, è stata “prudenza”. Ovviamente quello che è successo nelle ultime ore non aiuta”.
Il riferimento è alle positività rilevate dai tamponi per 6 tesserati della Fiorentina, un calciatore del Torino e ben quattro giocatori della Sampdoria. Mentre resta un giallo la presunta positività di alcuni giocatori del Milan.
Il Ministro dello Sport comunque rimanda tutto alla prossima settimana: “Prima del 18 maggio, saremo in grado di capire, sulla base dell’analisi della curva, l’andamento dei contagi dopo questa prima apertura.A breve arriverà il responso del Comitato tecnico-scientifico sul protocollo della FIGC.Capiremo se le perplessità che il Comitato tecnico-scientifico ha espresso sono state superate o se purtroppo restano tali. Queste due cose insieme, ci consentiranno di decidere”.
Venerdì 8 maggio ore 16.31 – Decisamente più ottimista sulla ripresa del campionato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, che ha parlato di un modello italiano: “Si va verso una soluzione ed è la soluzione che i tifosi di calcio si aspettano.Il via libera ancora non c’è, ma si va verso una buona direzione. A questo punto la mediazione andrebbe in questa direzione: la squadra, l’allenatore, tutto lo staff, viene trattata come una grande famiglia che si mette da sola in una specie di clausura. Si apriranno le porte del centro sportivo, si entra tutti negativi, fanno gli allenamenti di squadra e dopo 15 giorni i dati epidemiologici ci diranno se si potrà fare un ulteriore passo. Così si può immaginare di tornare a giocare, dunque è un punto di mediazione che si sta facendo per la tutela dei giocatori e delle squadre con tutte le persone coinvolte. Questo è il modello italiano che garantisce la salute di tutti i componenti: entrano sani e devono restare sani”.
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Venerdì 8 maggio ore 14.35 – Dopo la Juventus, che si era espressa chiaramente a favore del ritorno in campo durante l’ultima Assemblea di Lega con l’intervento del presidente Agnelli, anche il Milan si è schierato per tornare in campo il prima possibile come confermato dal presidente rossonero Paolo Scaroni: “La mia posizione è chiara e l’ho espressa anche in Lega: voglio finire il campionato. Siamo qui per giocare, vogliamo giocare e vogliamo arrivare alla fine di questo campionato, è possibile e fattibile. La decisione finale non spetta né alla Lega né ai club, neanche ai giocatori. Prima al virus e poi al governo, devono dire cosa possiamo fare e cosa non possiamo fare. Prima del 18 non possiamo organizzare gli allenamenti dei giocatori a meno che il Governo non cambi idea. E’ impensabile tornare a giocare senza alcune settimane di allenamenti”.
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